Presso la biblioteca del Palazzo di Giustizia di Catania ha avuto sede un incontro di aggiornamento professionale dal titolo: “Stato di Attuazione della riforma forense – La nuova disciplina della professione di avvocato“.
Al convegno hanno preso parte il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catania l’Avv. Maurizio Magnano di San Lio, i consiglieri gli Avv. Santo Li Volti, Rosario Pizzino, Maria Concetta La Delfa e due componenti della Commissione che ha riformato la legge, gli Avv. Palma Balsamo e Giuseppe Sileci.
Come ben saprete la legge professionale forense è entrata in vigore nel dicembre del 2012 e i decreti legislativi di attuazione nonché i regolamenti si dividono in due gruppi quelli proposti dal Consiglio Nazionale Forense (CNF) che sono ben 12 e quelli proposti dal ministero della Giustizia che sono 11.
Molti considerano la legge 247/2012 come uno schema aperto da completare con i decreti attuativi, intanto ciò che introduce questa legge nel panorama giuridico è nuova professione di avvocato. Cosa cambia?
ECCO LE NOVITÀ
- Il tirocinio: prevede la frequenza dello studio per 20 ore settimanali;
- Scuola forense: l’obbligatorietà è già stata prevista dalla legge 247/2012 ma ancora questa previsione non è operativa perché si attende il regolamento ad hoc volto a disciplinarla;
La selezione prevista per l’accesso alla scuola forense di fatti a Catania non sarà fatta e sarà aperta a tutti, inoltre saranno messe a disposizioni 11 borse di studio che copriranno interamente i costi della scuola forense.
Viene introdotta la compatibilità con l’attività lavorativa e anche la possibilità di svolgere 6 mesi di tirocinio presso uno studio legale all’estero.
Forse la novità più piacevole è la convenzione che sarà stipulata tra Università e Ordine degli Avvocati locale, gli studenti del quinto anno, avendo conseguito i crediti nelle materie istituzionali, hanno l’occasione di anticipare il tirocinio di 6 mesi prima della laurea, già forse a partire dal prossimo semestre accademico.
Perché è stata introdotta l’obbligatorietà della scuola forense?
Il CNF ha disposto l’obbligatorietà della scuola forense per supplire alla preparazione delle materie previste nell’esame di abilitazione forense, soprattutto dopo che è stata cambiata la modalità di svolgimento dell’esame di abilitazione del 2017, senza l’ausilio di codici commentati.
Ovviamente la riforma inciderà anche per gli avvocati più giovani e non associati a grandi studi perché c’è un minimo di affari che bisogna concludere nell’arco di anno per restare iscritti all’albo, oltre alla disciplina che è stata introdotta per le specializzazioni ossia frequenza di corsi ovvero almeno 15 affari conclusi nell’ambito di pertinenza durante l’anno. È cambiata anche l’iscrizione all’albo speciale dei Cassazionisti, se fino al 2 febbraio del 2016 è stata possibile l’iscrizione per anzianità per almeno 12 anni di permanenza nell’albo degli Avvocati, adesso sarà necessario frequentare la scuola superiore dell’Avvocatura e superare il relativo esame (Circolare Cnf n.95 del 3 dicembre 2015).
Insomma, si prevedono “Tempi duri per i troppo giovani”.