Forti disagi quelli che oggi l’intera Catania ha dovuto subire in attesa di un autobus che li portasse a destinazione. Soppresse ben 17 linee, tra cui la circolare 431 rossa e il 4-7 che porta a Cibali e, stando alle testimonianze degli autisti, la situazione non migliorerà per i prossimi 8 giorni.
La crisi ha colpito la società di trasporti e sta avendo forti ripercussioni non solo sul traffico cittadino, ma anche su chi utilizza prevalentemente i mezzi pubblici e, soprattutto, sugli autisti, i diretti interessati della problematica. Infatti la Regione ha diminuito il chilometraggio da rimborsare: ciò comporta un enorme calo di fondi per l’AMT che si vede togliere ben 26 milioni dalle tasche. Di conseguenza i dipendenti sono drasticamente diminuiti (attualmente se ne contano 740) e, quelli un po’ più “fortunati”, si sono visti dimezzare lo stipendio. Gli stessi, alle domande e alle sollecitazioni dei passeggeri, dichiarano che i mezzi non sono usufruibili perché guasti o mancanti di rifornimento.
Oggi sono stati adoperati soltanto 52 dei 120 mezzi a disposizione. Studenti, lavoratori e l’intera cittadinanza catanese hanno dovuto fare i conti con mezzi strapieni e attese interminabili.
Da ieri, davanti la sede in via Sant’Euplio, l’avamposto della Confederazione FAST Confsal. Romualdo Moschella della Faisa-Cisal commenta così ai microfoni della stampa “Chiediamo l’intervento innanzitutto del sindaco che rappresenta la proprietà. Lui ha detto più volte di voler rilanciare l’AMT: oggi non siamo al rilancio, oggi siamo a salvare l’AMT. È una cosa ben diversa”.
Giuseppe Girlando, assessore al Bilancio del Comune di Catania, dopo una riunione con i sindacati, ha chiesto di inquadrare la situazione economica della società al fine di creare un adeguato piano di recupero, sottolineando come siano comunque soggetti alle decisioni della Regione.