La libreria Vicolo Stretto rifiuta di vendere il libro di Riina, intervista a Maria Carmela Sciacca

“In questa libreria non si vende né si ordina il libro di Salvatore Riina”, è questo il messaggio che si legge nella vetrina della libreria indipendente di Catania Vicolo Stretto.

È un messaggio forte quello che si legge nella libreria indipendente di via Santa Filomena a Catania. Da ieri la libreria Vicolo Stretto è stata sommersa da telefonate, messaggi e visite da parte di tutti coloro che hanno voluto far sapere di essersi uniti ad un gesto di fondamentale importanza per la Sicilia e l’Italia. La scelta di Maria Carmela Sciacca e di Angelica Sciacca è quella di chi non solo crede nel proprio mestiere, ma di chi ancora una volta non piega la testa di fronte ad azioni e parole che, purtroppo, risultano offensive verso il dolore di molte famiglie e della nostra Terra. Il loro messaggio è partito dalla vetrina della loro libreria immersa tra gli odori di una piccola via di Catania frequentata da molti giovani. Una bicicletta accanto alla porta e dei fiori che invitano ad entrare in quello che non è solo il regno dei libri, ma un luogo in cui ci si può confrontare e trovare una soluzione, attraverso la cultura, a quanto oggi accade nella realtà che ci circonda. L’esempio più grande lo hanno dato a tutta l’Italia attraverso il loro messaggio lanciato dopo l’intervista al figlio di Totò Riina, andata in onda su Rai 1 durante il programma serale Porta a Porta condotto da Bruno Vespa. Il loro è un messaggio forte che ha subito fatto discutere e che è stato condiviso da tanti. Hanno avuto l’appoggio di altre librerie indipendenti, di singoli che non hanno esitato a manifestare la condivisione della loro iniziativa e di Officine Culturali che ha sposato la loro idea decidendo di non vendere il libro nel loro Bookshop.

Quella nata a Catania è un’iniziativa che ci porta a ricordare la storia vissuta dalla Sicilia e anche da una piccola libreria indipendente di Catania, ormai chiusa, Tertulia, ma è soprattutto un invito a ricordare che la nostra Terra è “un posto bellissimo” che nessuno potrà mai strapparci.

La Libreria Vicolo Stretto ha parlato a LiveUniCt della sua iniziativa.

Nella vostra libreria è stato esposto un foglio con scritto: “In questa libreria non si vende né si ordina il libro di Salvatore Riina”. Perché questa scelta?
«Intanto è una scelta indipendente come siamo io e Angelica e poi credo che sia una scelta di senso civico anche perché penso che, a prescindere dalla libertà che si possa avere nella scelta di pubblicare un libro e di leggerlo, qui c’è un messaggio che è stato mandato, quello che ieri è stato trasmesso da Porta a Porta, ed è un messaggio deviante, sviante perché si divide l’immagine dell’uomo padre Riina e l’immagine dello stragista. Secondo me ad una certa età e maturità queste due cose si fondono ed è giusto che nella mente di chi ascolta, e sono milioni di persone, queste due cose non vengano mai separate poiché credo che ci sia una memoria storica da rispettare perché ci sono delle persone che sono morte, altre vittime di mafia ancora oggi e delle famiglie che vivono tutt’ora il dolore di non avere più la gente accanto».

La vostra decisione ha fatto molto discutere sui social. Tra i commenti positivi di chi condivide la vostra scelta ne sono emersi alcuni da parte di utenti che invece disapprovano. Cosa rispondereste a tal proposito?
«È una libertà d’opinione che io non condivido, però rimane una libertà d’opinione a cui ho deciso di non rispondere perché la nostra è una scelta personale e di attività, come individue e cittadine, non mi va di entrare in polemica, perché non c’è da polemizzare. C’è una visione del mondo e un’altra visione del mondo evidentemente. La rispetto, ma non la condivido».

Le librerie e la mafia. Non mancano i testi pubblicati in cui si parla di una lotta alla mafia attraverso la cultura e i libri. Mi viene in mente Un giorno sarai un posto bellissimo (Einaudi) di Corrado Fortuna. Il suo non solo è un invito al riscatto della Sicilia troppo spesso macchiata dal sangue innocente delle stragi che ne hanno segnato la sua storia, ma un messaggio all’Italia intera. E voi quale libro consigliereste ai lettori?
«Il libro di Dacia Maraini, Sulla mafia di Giulio Perrone Editore».

I vostri colleghi come hanno accolto l’iniziativa?
«In molti hanno condiviso l’iniziativa e hanno affisso un loro cartello chiaramente con la scritta della libreria giù ed è, a parte un atto di solidarietà nei nostri confronti, anche una questione di cittadino contribuente. Nel nord Italia c’è questo senso che in Sicilia manca, cioè io pago il canone Rai e devo vedere il figlio di uno stragista in televisione e in più perché ormai la mafia è veramente a 360°, va da Nord a Sud, e quindi anche il Nord è vittima di mafia, nonostante non se ne parli anche loro vivono condizioni di mafia. Sicuramente diverse dalle nostre e più recenti però il loro appoggio a noi è anche un messaggio per loro, un messaggio concreto per la cittadinanza».

Per un solo attimo avete avuto timore che la vostra scelta avrebbe potuto avere delle ripercussioni sulla vostra attività?
«No, non penso che possa accadere perché è talmente palese questa cosa…certo non puoi saperlo mai, ma la mafia oggi viaggia su altre vie».

Agrippina Alessandra Novella

Classe '92 . “Caffè, libri e tetris di parole”, ha definito la vita così, perché sono queste le tre cose che non devono mai mancarle. Legge da quando ha scoperto che i libri le fanno vivere più vite e sin da piccola scrive ovunque, perché le cose quando si scrivono rimangono. Cresciuta a Mineo è rimasta affascinata dagli scrittori che ivi hanno avuto i natali: Paolo Maura, Luigi Capuana e Giuseppe Bonaviri. Laureata in Lettere Classiche, presso l’Università di Catania, attualmente studia Italianistica all'Alma Mater di Bologna. Redattrice e proofreader per LiveUniCT e membro FAI.

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Agrippina Alessandra Novella

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