Tra le pagine del web, commenti e immagini, tutte con un’unica parola: petaloso. Sì, perché da oggi esiste anche questo nuovo termine, ma ha una storia molto curiosa.
A inventarla è stata un bambino di Copparo, in Emilia Romagna. Si chiama Matteo e, durante un compito in classe sugli aggettivi, ha scritto che “un fiore era petaloso”. Anche se questa parola non esiste, l’insegnante ha deciso di andare oltre, contattando l’Accademia della Crusca e chiedendo se effettivamente poteva essere inserita.
La reazione dell’Accademia è stata sorprendente: “La parola che hai inventato – si legge nella risposta – è ben formata e potrebbe essere usata in italiano così come sono usate parole formate nello stesso modo”.
“Ma come fa una parola a entrare nel vocabolario? – continua l’Accademia – Una parola nuova non entra nel vocabolario quando qualcuno la inventa, anche se è una parola ‘bella’ e utile. Perché entri in un vocabolario, infatti, bisogna che la parola nuova non sia conosciuta e usata solo da chi l’ha inventata, ma che la usino tante persone e che tante persone la capiscano”.
E allora, dato che come ogni parola anche questa deve essere usata dai parlanti, il web si è mobilitato. Tra le prime immagini divertenti vi è quella di “Se i quadri potessero parlare”, che riporta la parola petaloso e, ancora, sui social network ovunque c’è l’hashtag #petaloso: lo scopo è aiutare Matteo nella sua nuova missione assegnata dall’Accademia e diffondere la nuova parola!
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