Si parla poco di questo disturbo eppure colpisce circa 440.000 donne, influenzando la loro salute e la loro vita sessuale. La vulvodinia, come è possibile dedurre dalla sua etimologia, indica una patologia a livello dei genitali esterni femminili, dove le donne colpite accusano bruciore, fastidio, irritazione, secchezza vaginale e dolore, descritto come la sensazione di essere punte da spilli o sensazione di scosse elettriche e tagli. Il fastidio e il dolore sono acuiti dall’utilizzo di indumenti stretti, dall’abitudine di andare in bicicletta e purtroppo anche dai rapporti sessuali. La vulvodinia colpisce soprattutto le donne in età fertile, ma può presentarsi in tutte le fasce d’età, dalla pubertà alla menopausa.
Le cause non sono del tutto note e sono ancora oggetto di studio, ma probabilmente la comparsa della vulvodinia può essere ricondotta a precedenti infezioni vaginali, lesioni o irritazioni dei nervi dell’area vulvare, sbalzi ormonali e allergie. La difficoltà principale nel trattamento della vulvodinia pare essere proprio la diagnosi, che richiede un approccio multidisciplinare; questo, infatti, coinvolge esami ginecologici (tamponi vaginali, esami delle urine, vulvoscopia), dermatologici, urologici e psicologici. Non va trascurato quest’ultimo aspetto: proprio la difficoltà della diagnosi, l’attuale conoscenza delle cause e di conseguenza le limitate possibilità terapeutiche, condizionano non poco la vita e il benessere psicologico della donne, alterandone le abitudini quotidiane, dall’abbigliamento allo sport e danneggiando la loro vita sessuale e il loro rapporto di coppia. La vulvodinia, infatti, è spesso associata alla dispaurenia, cioè il dolore durante l’atto penetrativo, in seguito alla contrazione dei muscoli vaginali.
A livello terapeutico devono essere raggiunti ancora molti traguardi, ma al momento la vulvodinia viene trattata principalmente con anestetici locali, farmaci orali e iniettabili, estrogeni. Si ricorre anche al Biofeedback, cioè una tecnica di rilassamento dei muscoli perivaginali e alla chirurgia.
Gli esperti raccomandano di assumere comportamenti e precauzioni che possono alleviare i disturbi causati dalla vulvodinia, quindi è buona norma sempre curare l’igiene, indossare biancheria intima di colore bianco, evitare indumenti stretti e in fibra sintetica e, quando possibile, ridurre attività come lo spinning o l’ andare in bicicletta e a cavallo.