I discorsi accademici tenuti ogni anno in occasione dell’apertura di un nuovo anno accademico o della consegna della laurea (per esempio in USA) rappresentano una prassi. Discorsi di personalità di spicco pensati per incoraggiare gli studenti, per renderli consapevoli dell’importanza dell’istruzione, della cultura ma anche dei valori e delle sconfitte.
Proprio qualche giorno fa si è tenuta al Monastero dei Benedettini la cerimonia di apertura dell’anno accademico 2015/2016 durante la quale il nostro Rettore, Giacomo Pignataro, ha sottolineato l’esigenza di riaffermare il ruolo fondamentale degli atenei, luoghi di opportunità per i giovani.
Moltissimi sono stati i discorsi di persone note, tenuti nelle Università del mondo in occasione dell’apertura dell’anno accademico e non solo, rivolti agli studenti soprattutto universitari. Ricordarli tutti sarebbe sicuramente eccessivo, ma alcuni hanno riscosso un certo successo e sicuramente li ricorderete. In un percorso storico possiamo ricordare il discorso di Piero Calamandrei, del 26 Gennaio 1955, tenuto a Milano nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria, durante un ciclo di conferenze sulla Costituzione rivolto agli studenti universitari e medi. Calamandrei invitava i giovani a non essere indifferenti alla politica e alla Costituzione la quale per muoversi e funzionare ha bisogno dell’impegno e della volontà di tutti i cittadini.
È, invece, di John F. Kennedy il discorso del 1962 a Yale, sulla pace, sul mondo e sulla possibilità di cambiarlo. “I nostri problemi – disse – sono umani e quindi possono essere risolti dagli uomini. Un uomo può essere tanto grande quanto vale!”
Ricorderete, poi, la celebre frase di Steve Jobs “stay hungry, stay foolish” (siate affamati, siate folli). Jobs pronunciò queste parole durante il suo discorso a Stanford nel giugno del 2005. Dopo aver raccontato la propria storia e il proprio fallimento al college, invita i giovani a non perdere mai la fiducia, a trovare la propria passione poiché l’unico modo per fare un buon lavoro è amare ciò che si fa. “Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare. Non accontentatevi!”, sono le sue esatte parole.
Nel 2008, nel discorso pronunciato ad Harvard, J.K.Rowling a proposito di fallimento disse: “perché parlare del fallimento? Semplicemente perché fallire ha voluto dire spogliarsi dell’inessenziale”.
Anche la giornalista Oprah Winfrey, sempre ad Harvard , nel 2013 incentra il suo discorso sul fallimento. Raccontandone uno della sua vita fa notare che proprio gli errori formano quell’esperienza che permette di capire chi si è veramente.
Grandi personalità la cui vita non subito è stata semplice e ben definita e che hanno voluto raccontare la loro storia agli studenti, soffermandosi sul senso della vita, dei valori e del fallimento.
Insomma, se vi sentite demotivati e scoraggiati leggete o ascoltate per intero questi discorsi che magari non risolveranno in un secondo i vostri problemi e dubbi, ma potranno darvi un input per continuare ad impegnarvi e a essere motivati nel fare ciò che vi piace fare.
E ricordate sempre le parole di Michelle Obama:
“Non perdete un minuto a vivere il sogno di qualcun’altro. Ognuno di noi ha un dono eccezionale. Ma richiede molto lavoro scoprire che cosa ci porta alla gioia. Ci vuole tempo. Investitelo”.
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