UNIVERSITÀ – Laurearsi in Farmacia conviene? I dati di Almalaurea

Il Consorzio Universitario AlmaLaurea, specializzato in dati, statistiche e documentazioni relativi alle università italiane, ha recentemente diffuso un sunto riguardo le informazioni raccolte sui laureati in farmacia. Il campione in esame è quello di 1.151 laureati magistrali che hanno conseguito il titolo nel 2009 e che, adesso, dopo poco più di cinque anni, lavorano come farmacisti. Ma veniamo ai numeri.

Mediamente, il titolo viene preso a 26,4 anni, età leggermente inferiore di quella dei laureati di secondo livello, che è di 27,2 anni. Il 59 % di questi ragazzi si è laureato in corso o fuoricorso di un anno al massimo, ma con voti decisamente inferiori alla media, ossia 100,5 contro il 108 rilevato nel complesso delle altre facoltà. Durante il percorso universitario, buona parte di loro ha dato importanza e privilegiato i tirocini, l’87% contro il 53% dei laureati magistrali in altre facoltà, a scapito delle esperienze internazionali, effettuate da pochi di loro, il 5%, mentre nel complesso universitario è il 20% degli studenti a cercare ed effettuare un’esperienza all’estero. Dopo la laurea, il 26,5% effettua un tirocinio propedeutico all’attività professionale, ed un 18% uno stage in azienda.

Inoltre, dopo soli 4,7 mesi dal conseguimento del titolo, i laureati in farmacia cominciano a lavorare: la maggior parte di loro in ambito privato, il 93%, con un 87% impiegati in farmacia o negli ospedali, con un 12% di ruolo in farmacie ospedaliere. Il lavoro per l’82% di loro è stabile e per il 71% a tempo indeterminato. Questi ultimi dati potrebbero essere incoraggianti per iscritti e neolaureati in farmacia, in quanto la media generale di laureati con un lavoro stabile è del 70% e quella di assunti a tempo indeterminato del 46%.Tuttavia, i guadagni sono esattamente in linea con la media, ossia circa 1320 euro al mese, e gli assunti part-time sono il 24,5%, valore più alto della media generale, che è del 17%.

Infine, il 74% di giovani del campione si è detto soddisfatto del percorso universitario, affermando che, se potesse tornare indietro all’atto dell’iscrizione, sceglierebbe nuovamente la stessa facoltà e lo stesso ateneo.

Daniele Di Stefano

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