Il Gip Oscar Biondi, ha accolto la richiesta della Procura di Catania, archiviando il caso tristemente noto del “laboratorio dei veleni” della facoltà di Farmacia dell’università di Catania.
La notizia arriva un anno dopo la sentenza emessa dalla terza sezione penale del Tribunale di Catania che aveva assolto gli imputati accusati di disastro ambientale. Il Gip Biondi ha osservato che “l’esito processuale escludente l’intervenuta contaminazione del terreno è già da solo sufficiente per ritenere del tutto infondata”.
Si chiude così un triste capitolo per l’università di Catania; un’inchiesta drammatica che tocca gli animi di noi studenti e non solo. Assolvere i presunti colpevoli e archiviare il caso non basta, rimangono ancora tutte quelle vittime che non hanno avuto giustizia e che meritano una risposta sul perché se ne siano andate facendo quello che più amavano.
I numerosi casi di decesso di studenti e lavoratori del dipartimento di Farmacia non sono bastati a far chiarezza sul caso e secondo quanto affermato dal Gip Biondi “l’originaria ipotesi accusatoria che intendeva correlare la contaminazione del sito all’insorgenza di patologie tumorali in studenti e dipendenti che avevano frequentato il dipartimento e rende superfluo qualsivoglia approfondimento sul nesso di causalità”.
Il fatto a quanto pare non sussiste, ma le vittime sì, uomini e donne che non abbiamo dimenticato, morti bianche senza un’apparente ragione, vittime inascoltate alle quali abbiamo voltato le spalle.
“Cala così il sipario – commenta empaticamente l’avvocato Giovanni Grasso che assiste due dei professori indagati, Franco Vittorio e Marcello Bellia, – che, nella paziente attesa che la Giustizia li sollevasse dalle infamanti accuse formulate nei loro confronti, hanno abbandonato gli incarichi, sopportando, in silenzio, un lungo e tormentato procedimento, accompagnato da una vera e propria gogna mediatica conclusasi solo all’esito dei processi, che sancendo la verita’ ha escluso in radice la sussistenza di tutte le fattispecie contestate”.
Il caso però potrebbe non essersi definitivamente chiuso, secondo quanto annunciato dagli avvocati delle parti civili: “la vicenda è appena iniziata, pronto nuovo processo“.
Qualunque sia il seguito di questa triste vicenda risulta difficile accettare una sentenza che archivia il caso, ma che ci lascia tutti emotivamente coinvolti.
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