“Tra i poteri della mente umana è forse il più affascinante, ma anche uno dei meno conosciuti e compresi. È il lampo di intuizione, la ‘lampadina’ che si accende improvvisamente nel cervello, facendoci apparire di colpo la soluzione di un problema, il significato di un concetto complesso, il senso profondo di una situazione. Oggi, tuttavia, questo enigmatico spazio della mente che fino a poco tempo fa sembrava appannaggio esclusivo delle speculazioni di poeti e filosofi, è il protagonista di numerose ricerche scientifiche che cercano di chiarire le basi biologiche della creatività, si stanno faticosamente avvicinando anche ai segreti della fisiologia del colpo di genio”.
(Tratto da un articolo di Claudio Di Giorgio per Repubblica)
Sono innanzitutto un padre, che si è trovato a dover gestire una condizione familiare difficile che vede la propria bimba dover fare i conti, fin dall’età di 8 anni (oggi 11), con una malattia complessa: una distrofia retinica degenerativa (la Retinite Pigmentosa “sale e pepe”) per la quale al momento non esiste una cura e che ha deciso di non arrendersi e di provare a combattere con tutti i mezzi a disposizione questa “brutta bestia”. Brutta bestia che si sospetta possa aver iniziato ad intaccare anche lo stato di salute dell’altra bimba di appena 6 anni. Ed in questa lotta, oltre a tutte le mie forze ed energie, ho messo in campo tutte le mie conoscenze tecniche e l’esperienza professionale nel campo informatico, elettronico e delle tecnologie assistite.
Premetto che gli occhiali sono solo uno dei tanti progetti che portiamo avanti con i ragazzi che collaborano con me. Per chi è curioso, sul nostro sito www.veyes.it può trovare i dettagli anche sulle altre attività scientifiche e sociali. Dopo la diagnosi, poco più di tre anni fa, decisi di assegnare tesi di laurea, a studenti che me ne facessero richiesta, con la finalità di realizzare ausili tecnologici, ovvero soluzioni basate su dispositivi mobili (smartphone e tablet) tali da supportare un disabile visivo nelle azioni quotidiane.
L’idea ebbe parecchio successo tra i ragazzi, al punto che molti di loro anche dopo aver discusso la tesi, continuavano a chiedermi di lavorare ad altro, nel contesto del progetto al quale, nel frattempo, avevo dato nome vEyes (virtual Eyes, ovvero occhi virtuali). Decisi intanto di strutturare i lavori all’interno di una ONLUS omonima, in modo da mantenere no profit quanto realizzato. Inoltre, avere a disposizione un “portfolio” di app e di dispositivi, ciascuno con una finalità diversa, ma con l’obiettivo comune di rendere agevole il quotidiano di non vedenti (o ipovedenti gravi), mi fece interrogare su come un non vedente potesse portarsi tutto dentro in modo agevole. Nacque così l’idea di realizzare una “piattaforma indossabile”, oggi chiamata vEyes Wear, basata su occhiali e cintura, dove poter alloggiare il tutto avendolo sempre a disposizione, quando necessario.
Negli occhiali è alloggiata una cam ad alta definizione, nelle cui stanghette sono montati dei sensori vibro (come quelli che fanno vibrare uno smartphone quando occorre dare una notifica) e degli auricolari bluetooth a conduzione ossea. Il tutto è connesso ad una cintura dove sono alloggiati altri sensori, oltre all’elettronica di uno smartphone Android. Su questo sistema si possono aggiungere o togliere “mattoncini” (mi diverte chiamarli in questo modo, per rifarmi ai Lego, tanto amati dai miei figli) dove ogni mattoncino altro non è che un ausilio tecnologico per non vedenti.
Ne abbiamo già realizzati alcuni: uno che permette di riconoscere ed aver pronunciato con la sintesi vocale, il colore dell’oggetto inquadrato dalla cam degli occhiali, un altro che permette di leggere, sempre con la sintesi vocale, del testo inquadrato dalla cam, un altro ancora che, attraverso l’uso di una depth camera (ovvero una speciale cam che riesce a determinare la distanza di ogni singola parte della scena visiva inquadrata) permette di segnalare con la vibrazione delle stanghette degli occhiali, la presenza di ostacoli, affinché il non
A breve, su di un sito dedicato quasi pronto, verranno pubblicate le specifiche di integrazione affinché chi lo desidera e ne abbia le competenze, possa costruire nuovi mattoncini per persone care non vedenti, estendendo con nuove funzionalità la nostra piattaforma. Inoltre, sempre se lo desidera, ancora attraverso tale sito, potrà pubblicare il “mattoncino” a favore di altri non vedenti.
Migliori scuole superiori a Catania e provincia: la scelta della scuola superiore rappresenta un momento…
Secondo i dati forniti da Eduscopio, cresce il tasso di occupazione tra i diplomati tecnici…
Un tragico incidente con il parapendio si è verificato nel primo pomeriggio a Milazzo (Messina),…
Ogni studente universitario ha affrontato, almeno una volta, quell’esame particolarmente difficile che sembra impossibile da…
Concorso pubblico MUR 2024: il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha pubblicato un bando…
Classifica scuole 2024: La nuova edizione di Eduscopio, la piattaforma gratuita curata dalla Fondazione Agnelli,…
Questo sito utilizza cookie tecnici e cookie di profilazione di terze parti per la gestione pubblicitaria. Puoi esprimere le tue preferenze sui singoli programmi pubblicitari cliccando su "maggiori informazioni". Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie.
Privacy Policy