Ma andiamo a vedere nel dettaglio come il Comune intende dare inizio a questo progetto, sperando che l’iniziativa sia stata organizzata nei minimi dettagli per evitare di ritrovarci strade piene di spazzatura, cosa che purtroppo è già capitata ad altre città della Sicilia. Come tutte le iniziative anche qui è stato fatto un test, per verificarne la fattibilità.
La zona prescelta è stato il Villaggio Santa Maria Goretti che nei tre mesi di test ha raggiunto una percentuale di raccolta del 58% paragonabile a città del centro e nord Italia. Su questi numeri positivi a fine ottobre partirà la racconta differenziata porta a porta anche nel centro di Catania, la differenziata sarà gestita direttamente dal Comune e coinvolgerà 17.000 famiglie per un totale di 45.000 abitanti. Il Conai, che ha siglato un accordo con il Comune, nello stesso mese aprirà un ufficio per coordinare l’avvio del nuovo servizio e gestire il personale addetto alle attività di start up. Ripresentato anche il bando per i “facilitatori” per allargare la platea delle associazioni partecipanti. Il sindaco sa bene che per un progetto così semplice ma in una città complicata come quella etnea ci vuole un supporto e così per la differenziata porta a porta in tutta la città e la pulizia di Catania sarà attuata una procedura d’appalto complessa, messa a punto seguendo tutti i protocolli di legalità e di trasparenza, che sarà aperta a ditte provenienti da tutta l’Unione Europea.
I positivi risultati ottenuti dal test fanno sperare nel buon esito dell’iniziativa, ma ci chiediamo anche se il comune abbia pensato a isole ecologiche dove poter portare i rifiuti speciali o apposite aree per la raccolta dell’umido e del secco, se gli anziani saranno adeguatamente supportati nella prima fase della raccolta, se nelle scuole ci siano progetti sulla differenziata adesso che sarà realmente fattibile, se sarà incrementato il numero di operatori ecologici per pulire le strade, se ci saranno incentivi come ad esempio una riduzione sulle tasse. In alcuni comuni della provincia di Catania la differenziata è già attiva da quasi un anno, i risultati?
Strade più sporche, un numero maggiore di cani randagi e di conseguenza sacchi rotti e spazzatura ovunque. Nessuna “isola ecologica” avvistata e le persone non sanno dove buttare i rifiuti speciali, quindi niente di strano che un materasso soggiorni per una settimana lungo il marciapiede. Nessun incentivo fiscale. E ancora, dopo un anno non tutti hanno capito in che giorni uscire la carta o la plastica o cosa si intenda per rifiuti secchi o umidi. Intere zone sono diventate discariche a cielo aperto, confermando il trend siciliano di non avere cura dell’ambiente circostante. L’iniziativa della raccolta differenziata è lodevole, giusta e indispensabile per una città come Catania, ma ci appelliamo non solo al sindaco affinché il progetto venga attivato nel miglior modo possibile ma anche ai catanesi nel fare un piccolo sforzo e fare la differenziata con criterio, i primi tempi saranno un po’ complicati ma vale la pena spendere due minuti per capire come farla.
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