Che l’abbiate seguito assiduamente o meno è impossibile non conoscere la figura, quasi mitica, di MacGyver, il protagonista dell’omonima serie culto andata in onda dal 1985 al 1992. Sono passati ben 23 anni dall’ultimo episodio e il biondone più amato degli ’80 torna a sorprenderci, questa volta senza aver prima disinnescato una pericolosa bomba atomica o aver salvato l’intero universo dalle radiazioni nucleari.
Il grande MacGyver è riuscito in un’impresa tanto curiosa quanto sorprendente: far parte dello sviluppo della lingua inglese. L’Oxford Dictionary, suprema autorità anglofona, ha deciso di inserire il verbo “to MacGyver” per indicare l’azione di “riparare un oggetto in maniera improvvisata ed ingegnosa, utilizzando qualsiasi cosa si trovi a portata di mano”, letteralmente, “To make or repair (an object) in an improvised or inventive way, making use of whatever items are at hand”.
L’Oxford Dictionary non smette di stupirci e dopo l’introduzione del lemma selfie ormai, o purtroppo, d’uso comune presso giovani e non, ci stupisce con questa interessante scelta linguistica.
Strano o no che sia MacGyver è stato, per tutti i ragazzi cresciuti negli anni ’80, un vero e proprio mito da emulare (capelli a parte). Chi non ha mai provato a fabbricarsi oggetti improbabili con una semplice graffetta e della colla vinilica, ad esempio? Richard Dean Anderson è stato per anni il super agente segreto della TV, che riusciva a disinnescare una bomba con un coltellino svizzero e costruire un impianto stereo con tre coltelli e due forcine.
Ventitré anni dopo la fine della serie è stato reso il giusto omaggio al personaggio televisivo, non vediamo l’ora di MacGyverare!