SCUOLA – 15mila insegnanti precari pronti a lasciare la Sicilia per le nuove immissioni in ruolo

Sono senza dubbio giorni di fuoco, e non solo dal punto di vista climatico. Soprattutto  per ciò che riguarda le riforme della scuola, la situazione sta diventando sempre più tesa per gli insegnanti precari in Sicilia, che, per la maggior parte, sono pronti a lasciare l’isola per assumere un impiego di ruolo in altre parti d’Italia. Numerose le perplessità lasciate dal nuovo piano di immissione al ruolo lanciato dalla riforma della scuola del Governo Renzi che hanno portato a proteste e assemblee per risolvere un dramma che, se si avverasse, porterebbe ad un vero e proprio “esodo” degli insegnanti precari dell’isola.

Sembra infatti che entro il 14 agosto gli insegnanti dovranno scegliere se presentare la domanda nelle fasi cosiddette “B” o “C”: nel primo caso, si tratta dei posti rimanenti dopo la cosiddetta fase “A”, mentre nel secondo caso si tratta di posti di potenziamento in tutta Italia. In entrambi i casi, i docenti saranno immessi in un ruolo in una delle 100 province italiane interessate. Tuttavia, in caso ci sia la rinuncia a presentare la domanda, si potrà continuare a puntare a un posto nella propria provincia sempre da precari.

Una situazione sicuramente non facile, considerando che un trasferimento su così larga scala genererà forti scompensi sotto molti aspetti. Inoltre, come ha specificato Caterina Altamore, responsabile Scuola, Università e Ricerca del Pd in Sicilia, questa riforma danneggerebbe molto più i precari del Sud piuttosto che quelli del Nord considerando che saranno proprio i primi a condurre trasferimenti singoli o di intere famiglie su larga scala.

Tuttavia, in data 5 agosto, ha avuto luogo un incontro tra una delegazione del “Comitato per il Boicottaggio Docenti GAE (Graduatorie a Esaurimento)” e Davide Faraone, sottosegretario all’istruzione, dove pare che sia stato ottenuto l’anticipo delle convocazioni degli incarichi annuali prima di quelle per le fasi “B” e “C”; in questo modo, gli insegnanti potranno avere la possibilità di fare un anno di prova all’interno della provincia di appartenenza e, in seguito, trasferirsi altrove.

 

 

Elide Barbanti

Nata a Prato il 27 Giugno del 1993, trascorre l'infanzia e l'adolescenza tra scaffali di libri e biblioteche e sviluppando un vivo interesse per la scrittura, specialmente quella giornalistica. Nel 2012, si trasferisce in Sicilia immatricolandosi al CdL di Lingue e Culture Europee, Euroamericane e Orientali presso la Facoltà di Scienze Umanistiche a Catania. L'anno successivo, decide di reimmatricolarsi presso la S.D.S di Lingue e Letterature Straniere a Ragusa al CdL di Mediazione Linguistica e Interculturale, dove attualmente studia lingue orientali.

Pubblicato da
Elide Barbanti

Articoli recenti

Aeroitalia, Catania – Tunisi non può atterrare: “Autorità tunisine non lo hanno consentito”

Una decisione assolutamente arbitraria e priva di logica. Questo è quanto dichiarato da Aeroitalia, la…

18 Dicembre 2024

In Italia meno abbandono scolastico e Neet, ma il Paese resta tra i tassi più alti in Europa

Nel 2023, in Italia, si è registrato un calo del tasso di disoccupazione del 7,7%,…

18 Dicembre 2024

UNICT – Automation Day 2024: gli allievi ingegneri incontrano le aziende

Promuovere gli scambi di esperienze professionali e competenze, valutare insieme opportunità di carriera e argomenti…

18 Dicembre 2024

Catania, condanna per tre dottoresse: ritardarono il parto

Tre dottoresse coinvolte nel caso della nascita di un neonato nato il 2 luglio 2015…

18 Dicembre 2024

Concorso funzionari scuola: posti anche in Sicilia

Concorso funzionari scuola: indetto un bando, per titoli ed esami, del ministero dell'Istruzione per la…

18 Dicembre 2024

Ponte sullo Stretto, aumentano i fondi: crescono le critiche

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina continua a modificarsi e prendere forma, con…

18 Dicembre 2024