Grande emozione e profondo orgoglio nel vedere finalmente realizzato un progetto che segna un salto di qualità nella valorizzazione culturale catanese.
Il Catania Living Lab è Il primo laboratorio sperimentale per la valorizzazione e la comunicazione dei beni culturali, con l’obbiettivo di essere perno tra Pubblica Amministrazione, aziende, turisti e cittadini, garantendo promozione e diffusione culturale grazie ai nuovi mezzi multimediali, la cui sede sorge in Via Manzoni 91 b.
“L’apertura di una struttura innovativa come questa – ha affermato Enzo Bianco – diventa snodo tra la ricerca e la Catania che si pone all’avanguardia nel turismo culturale […] Mi sono emozionato nel vedere questa fantastica ricostruzione filmata dell’Anfiteatro romano di Catania” conclude il sindaco, al termine della conferenza stampa, nella Sala consiglio di Palazzo degli elefanti, alla presenza del presidente del Cnr, Luigi Nicolais, del direttore dell’Ibam Cnr, Daniele Malfitana, dell’assessore alla Cultura e al Turismo, Orazio Licandro, del consulente del Sindaco per il marketing territoriale, Livio Gigliuto, e di Giuseppe Sajeva di Engineering l’azienda capofila del progetto DiCeT.
“L’innovazione – ha aggiunto il consulente del Sindaco Livio Gigliuto – è proprio che questo strumento agisce anche come una macchina del tempo che consente di vedere anche quelle parti dei monumenti che non esistono più, restituendoli a cittadini e turisti in tutto il loro splendore. La città diventa così ancor più attrattiva”. [qui il video del Cnr con la ricostruzione in 3d dell’anfiteatro di Piazza Stesicoro]
Il Catania Living Lab di cultura e tecnologia nasce dalla consolidata collaborazione fra il Comune di Catania e l’Ibam (Istituto per i beni archeologici e monumentali) del Cnr nell’ambito del progetto di ricerca Pon finanziato dal Miur sulle Smart Cities.
“Comincia sempre più a concretizzarsi – ha aggiunto Nicolais – l’idea a cui in questi anni abbiamo lavorato con determinazione, cioè che non esistono barriere tra chi fa ricerca e chi, invece, quella ricerca vuole fruirla e decifrarla, cioè la società tutta e nel caso specifico la città di Catania. L’idea di creare un laboratorio sperimentale di questo tipo che mette insieme i nostri ricercatori, la pubblica amministrazione, la città, la società, nasce dal fatto che sono aumentate le esigenze di conoscenza ma anche di linguaggi capaci di sorprendere, attrarre, emozionare nel presentare il nostro patrimonio culturale”.
“L’Ibam – ha sottolineato Malfitana – ha creduto molto in questi anni al rapporto col territorio e con la città. Il Living Lab che inauguriamo vedrà i nostri giovani ricercatori dialogare con chi fruirà degli spazi, con chi vorrà partecipare a progettare un nuovo modo di percepire lo straordinario patrimonio culturale della nostra città, ancora purtroppo molto frammentato e poco valorizzato”.
L’assessore Licandro ha espresso “profonda emozione” per l’avvio del laboratorio che “rappresenta un altro passo in avanti nella promozione del nostro ricchissimo patrimonio storico-artistico e archeologico” e nella visione del turista “non come visitatore ma come cittadino temporaneo di Catania, al quale dobbiamo indirizzare il massimo di servizi e offerte”.
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