Nei giorni scorsi, i ricercatori sono saliti fino alla sommità dei tralicci della media tensione (dove nidificano le cicogne dell’area gelese) per applicare a ciascuno degli animali una sorta di “zainetto” contenente un dispositivo GPS/GSM/GPRS, provvisto di pannelli solari del peso di 50 grammi, attraverso una leggera imbragatura in teflon, comunemente usata e senza danno per gli uccelli.
La delicata operazione, condotta in assoluta sicurezza e nel pieno rispetto delle procedure e dei protocolli previsti dalle normative vigenti, grazie alla presenza di due formazioni dell’Unità operativa Enel, è stata autorizzata da ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e dalla Regione Siciliana. Tramite un apposito braccio levatoio munito di cestello, le cicogne sono state prelevate, schedate, inanellate e riposizionate sul nido in brevissimo tempo.
I dispositivi satellitari forniranno la posizione degli uccelli registrata dal GPS alla frequenza di 1 Hz per un minuto ogni 5 minuti in condizione di sole visibile, altrimenti ogni 15 minuti, permettendo di monitorare dettagliatamente gli spostamenti e la migrazione. Le rotte degli uccelli verranno quindi archiviate in www.movebank.org, un database online internazionale per il movimento degli animali, creato per aiutare i ricercatori a condividere e analizzare i dati.
E’ stata inoltre progettata un’App Android disponibile anche per il grande pubblico: Animal Tracker permette di seguire i movimenti degli animali selvatici in tutto il mondo. Si può facilmente partecipare ai progetti di ricerca scientifica, caricando le proprie osservazioni di vita reale e le foto degli animali seguiti. “I dati che ricaveremo – spiega il prof. Rosario Grasso, ornitologo del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali e responsabile scientifico del progetto per l’Università di Catania – saranno di fondamentale importanza perché forniranno osservazioni comportamentali utili a comprendere meglio le difficili interazioni di gruppo che interessano gli animali in migrazione”.
“Le cicogne di Gela – prosegue il docente catanese – sono le prime nel nostro Paese ad essere dotate di questi dispositivi; si tratta di un significativo passo in avanti per la conoscenza della più importante colonia siciliana e per lo studio sulla migrazione e sulla dispersione giovanile di questi animali, potremo altresì approfondire la conoscenza dei fattori che inducono la colonizzazione di nuovi areali e la scelta dei corridoi migratori”.
I partecipanti all’operazione sono stati Martin Wikelski, Wolfgang Fiedler, Inge Müller, e Heidi Schmid del Max Planck Institute for Ornitology; Rosario Grasso, Maria Teresa Spena e Manuel Andrea Zafarana, per l’Università di Catania; Anna Gagliardo ed Enrica Pollonara dell’Università di Pisa; Ignazio Gambino, Giuseppe Ridolfo e i tecnici delle squadre di Enel distribuzione. Hanno collaborato il prof. Corrado Santoro, del dipartimento di Matematica e Informatica, e la dottoressa Daisy Cosentino, funzionaria della direzione generale dell’Ateneo di Catania. bda
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