A introdurre l’intervento del presidente della Regione è stato il Magnifico Rettore Giacomo Pignataro, che ha proposto un quadro sulle difficoltà degli studenti, sulla fuga dei cervelli e sull’abbandono degli studi, lanciando un forte appello: «La questione giovanile in Sicilia merita priorità: dobbiamo tutti insieme – atenei e istituzioni -, dare risposte concrete a migliaia di ragazzi che oggi vedono compromesse le proprie prospettive di vita personali, specialmente in relazione alla formazione, al lavoro e all’occupazione».
Risposte concrete che però non sono arrivate da Rosario Crocetta, che ha fatto riferimento a tanti, forse troppi, dei problemi e dei drammi con cui si è a contatto, ogni giorno in Sicilia, come l’immigrazione, la mafia, la crisi, l’inefficienza dei trasporti, ma che ha ben poco parlato di università e istruzione. Un intervento incentrato sulla sua figura di politico, con pochissimi accenni al mondo accademico: «Purtroppo ho ereditato una pesantissima situazione dai precedenti Governi regionali, con buchi di bilancio molto gravi. A questo si devono aggiungere i tagli di Roma (circa 3 miliardi di euro negli ultimi 3 anni) che penalizzano tutte le attività della Regione, comprese le politiche legate alla formazione e all’istruzione universitaria, che restano però al centro della nostra attenzione in quanto alla base dello sviluppo culturale ed economico della nostra Isola. Tra i progetti prossimi futuri – ha aggiunto il presidente – c’è quello di riunire la giunta regionale con i rappresentanti degli Atenei siciliani per creare un tavolo tecnico e decidere insieme le priorità politiche».
All’entrata, un esiguo gruppo di studenti del Coordinamento AutoOrganizzato Studentesco (KAOS) ha manifestato, mostrando lo striscione “Basta tagli, meno tasse e più servizi”. Eppure non vi è stata nessuna menzione alla nuova manovra finanziaria, che dovrebbe tagliare i fondi anche alle università e agli enti per il diritto allo studio. Ricordiamo che, restando alle informazioni che sono trapelate negli ultimi giorni, i consorzi universitari potrebbero perdere ben 800.000 euro, mentre per le borse di studio degli studenti di Medicina vi saranno 4,2 milioni in meno. E, anche quando il senatore accademico Thomas Piticchio è intervenuto per riportare l’attenzione sui tagli, il presidente Rosario Crocetta si è dimostrato abbastanza vago, aggrappandosi ad altri argomenti e limitandosi ad un “È lo Stato che attua dei tagli alle università per evitare gli sprechi”.
Anche gli enti per il diritto allo studio potrebbero ricevere 2,5 milioni in meno rispetto agli scorsi anni. A tal proposito, il presidente dell’Ersu di Catania, Alessandro Cappellani, ha commentato: «Non mi risulta che vi saranno dei tagli, non è emerso da quanto ha dichiarato il presidente Crocetta, che affermando di essere stato uno studente che ha interrotto i propri studi per ragioni economiche, potrebbe essere l’ultima persona al mondo ad attuare dei tagli». In caso contrario, il Presidente Cappellani ha promesso un impegno per evitare che ciò accada e si augura che tali provvedimenti non influiranno i servizi per gli studenti,per cui da tempo si prodiga: «Abbiamo fatto una lotta all’ultimo sangue contro gli sprechi, ne è prova il fatto che quest’anno, per la prima volta dopo tantissimi anni, siamo riusciti a concedere la borsa di studio al 75% degli studenti idonei».
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