Stenterete a crederci ma è così: nonostante gli enormi passi in avanti compiuti dalla tecnologia anche in campo editoriale – basti pensare al fatto che è stato possibile creare persino il libro elettronico – i nativi digitali preferiscono leggere e studiare sul supporto tradizionale: il caro libro cartaceo.
I risultati di un sondaggio condotto da Naomi S. Baron, linguista all’American University di Washington e autrice di un recente libro sul destino della lettura nell’era digitale (dal significativo titolo “Words Onscreen.The Fate of Reading in a Digital World”), in alcune librerie e tra gli studenti parlano chiaro: il fascino dell’odore della carta, insieme al piacere di toccare delle pagine “vere”, di sentirne il fruscio mentre le sfogli, vincono sui pregi degli eReader, ovvero sulle loro ridotte dimensioni e sul fatto che vi si possano “conservare” tanti libri facendo guadagnare molto spazio.
Nei lunghi anni di indagini sull’argomento, la Baron ha chiesto ai giovani quali fossero gli aspetti negativi della lettura su carta. La risposta ricorrente è stata che l’aspetto sgradevole del cartaceo è il fatto che ci vuole più tempo, perché si legge con più attenzione. Ed è proprio questa motivazione che spinge gli studenti a preferire il cartaceo per studiare: il libro tradizionale aiuta a concentrarsi di più su ciò che si sta leggendo e quindi aiuta a capire meglio perché richiede un’attenzione maggiore rispetto a quello digitale. Ciò è stato dimostrato anche da un’indagine dell’Università norvegese di Stavanger: affidando la lettura dello stesso racconto a due gruppi di ragazzi ma dando ad uno dei due il testo cartaceo e all’altro il testo su Kindle, è emerso che la memorizzazione è nettamente superiore per coloro che hanno letto sul libro cartaceo.
Tale tendenza è confermata da un altro dato: secondo una ricerca del Washington Post risalente allo scorso settembre, solo il 9 per cento degli studenti universitari americani si affida agli e-book. Lo stesso quotidiano, inoltre, ha rilevato qualche giorno fa, in un servizio di Michael S. Rosenwald, che un quarto degli studenti preferisce pagare per acquistare libri di carta (nuovi o usati) invece di scaricarne gratuitamente la versione digitale.
E allora lunga vita al libro cartaceo!
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