Anche l’E.R.S.U. di Palermo ha seguito l’esempio di Catania proponendo un protocollo d’intesa con la Guardia di Finanza per smascherare le false dichiarazioni degli studenti per l’assegnazione di Borse di Studio e alloggi.
In particolare il Presidente dell’E.R.S.U. di Palermo Prof. Alberto Firenze comunica che a partire dall’anno accademico 2012/2013, è entrato in vigore l’art.10 del D. Lgs 29 marzo 2012 n. 68 (vedi art.27 bando di concorso borse di studio e posti letto), con il quale prevede che qualora lo studente presenti una dichiarazione non corrispondente al vero, al fine di fruire degli interventi per il diritto allo studio, è soggetto ad una sanzione amministrativa consistente nel pagamento di una somma di importo triplo rispetto a quella percepita, o al valore dei servizi indebitamente fruiti, e perde il diritto all’accesso ai benefici dell’Ente per la durata del corso di studi, fatta salva in ogni caso l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 38, comma 3 del D.L.n.78/2010 convertito in L.122/2010, nonché delle norme penali per i fatti costituenti reato.
La sanzione amministrativa prevista dal suddetto art.38 è irrogata in misura proporzionale al vantaggio conseguito, da un minimo di 500 ad un massimo di 5.000 euro, e si somma alla sanzione prevista dall’art.10del D.Lgs n. 68/2012. (ad esempio, qualora il valore della borsa di studio percepita sia pari a € 3.729,00, in caso di falsa dichiarazione accertata, lo studente dovrà pagare l’importo pari a € 11.187,00 oltre alla sanzione amministrativa fino ad un massimo di 5.000 euro) Sarà in ogni caso effettuata la segnalazione alla Procura della Repubblica.
Ancora una volta il Presidente dell’E.R.S.U. di Catania Prof. Alessandro Cappellani, raccomanda agli Studenti di evitare assolutamente di commettere illeciti cosi’ gravi dal punto di vista etico e sanzionati pesantemente dalle vigenti normative.