Questa settimana vi presento la talentuosa Irene Soldano. Irene è una poetessa ed artista a tuttotondo, ragazza dalla grande sensibilità ed ottima osservatrice del ‘mondo che scorre veloce’. La sua passione per la poesia e l’arte nasce con lei, i suoi testi sono chiari, diretti e mai banali. Nelle ultime settimane ha letto ed interpretato alcune delle sue composizioni su Rete8 nel corso del programma, condotto dalla direttrice Valeria Maglia, “Aspettando Sant’Agata”.
Non voglio proporvi una delle classiche interviste per #eccellenze, ma vorrei dar voce direttamente ai testi della nostra talentuosa poetessa che con grande disponibilità ha messo a nostra disposizione due delle sue più importanti composizioni. Quale modo migliore per conoscere una compositrice, se non affondando lo sguardo nelle sue incantate rime.
In onore dei festeggiamenti agatini, i testi riportati sono dedicati alla Nostra Santa Patrona.
A Sant ‘Agata
Sant’Agata
Fonte della vita
Tu che hai donato a Cristo tutta te stessa
Hai difeso la bellezza della sua parola
Che ti ha fatto sentire meno sola
Che ha allontanato da te tutte le paure
Quando affrontavi le atroci torture
Fa che anche noi possiamo afferrare
Ciò che tu ci hai voluto insegnare
Nostra Patrona tante volte ci siamo trovate sul quel cancello
A darti un saluto e a chiedere il tuo aiuto
Aiutaci o Sant’ Agata
anche se non siamo degni
Inviaci i tuoi innumerevoli segni
Dacci in dono la tua forza e il tuo coraggio
Saziaci dell unico bene
Che è la gioia dello stare insieme
Conducici alla Santità
E donaci sempre la tua immensa bontà
Tu sai che da catanesi non ci siamo mai arresi
Ti promettiamo
Che Le nostre umili mani ti offriamo
Perché ci siamo e ti amiamo.
A Catania avemu la nostra patruna,
ca potta na grandi curuna.
è china di ricchizzi ma nò quantu i sò biddizzi,
Iavi gioielli e rubbini ma nò cuntunu comu l ‘amuri de sò cittadini.
I catanisi quannu s ‘avvicina la festa,
ianu sulu n’desideriu ni la testa,
ca è chiddu di putiri viriri a Sant’ Aituzza la nostra santuzza.
Davanti a sò cameretta tutta la genti aspetta.
E finalmente quannu nesci, è tantu u sò splenduri ca è comu su fussi illuminata di lu suli.
Sant ‘ Aita ama i sò cittadini ca i voli sentiri sempri vicini.
Appena a taliamu già sapi chi c’ia dumannamu,
e macari ca certi voti ni cumpurtamu mali, idda è sempri pronta a perdunari.
Da nostra santa non putemu stari luntani,
picchì a luntananza ni fà sentiri sempri chiù a sò mancanza.
Eppuri u so amuri è tantu ranni ca ni runa a forza di jri avanti.
Ppi n’consuli cattivu, macari lu martiriu subiù,
ma di lu focu ardenti nisciu sempri chiù splendenti.
U Signuri ci stesi vicinu ,comu Sant’ Aita fa cu ogni cittadinu.
Oh Sant ‘ Aita tu ca splendi ni lu paradisu non ni fari mancari mai lu sorrisu.
E sopratuttu raccumanna Catania a lu Signuri ca ci pensa cu tantu amuri.
Testi di Irene Soldano
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