La tanto attesa elezione del nuovo Presidente della Repubblica è arrivata. Invocata da molti, temuta da tanti, giorno 29 gennaio avrà luogo il primo scrutinio del percorso che ci porterà a conoscere il successore di Napolitano.
Tanti sono i nomi circolati in queste settimane: Bonino, Draghi, Rodotà, Veltroni, Prodi, per arrivare fino a Magalli, il famoso conduttore televisivo. Nulla è certo, si sa soltanto che il Partito Democratico voterà scheda bianca nelle prime tre votazioni, come dichiarato in queste ore dal segretario – premier Matteo Renzi. L’elezione del Presidente della Repubblica al primo scrutinio sembra dunque un’utopia. Con il patto siglato tra Berlusconi e Alfano, Renzi si trova davanti a un grosso ostacolo: sarà ancora più difficile eleggere quello che sarà il candidato del Partito Democratico. I problemi del giovane Presidente del Consiglio non finiscono se si considera anche la frangia interna al PD che sicuramente non rispetterà al disciplina di partito e non voterà il candidato proposto dall’attuale segretario. Giorni di tensione per Matteo Renzi che, dopo la vittoria schiacciante alle Europee, si trova ad affrontare un passaggio delicatissimo. Già nel 2013, infatti, le elezioni sfumate di Franco Marini e di Romano Prodi, candidati del Partito Democratico, provocarono le dimissioni dell’allora segretario PD, Pierluigi Bersani.
Insomma, come ci è chiaro capire, ancora è tutto da decidere. La vera partita si aprirà solo dal quarto scrutinio in poi.