I sogni sono una specie di scatola cinese: dietro l’apparente involucro esterno si celano gli altri contenitori nascosti. Sta a noi decidere se aprirli o lasciarli così immutati. La difficoltà principale quando vogliamo interpretare il significato dei sogni, sta nel fatto che non è possibile tradurre meccanicamente i simboli onirici in significati immediati e utili. Ricordo recentemente una collega all’università, la quale, sapendo che avevo studiato un po’ di psicologia, mi chiese aiuto nell’interpretare un sogno “strano” da cui non riusciva a venire a capo. Operazione non semplice: un sogno è un po’ come il dna di una persona, è estremamente personale e soggettivo e non esiste persona migliore di noi stessi nel poter effettuare un accurato discernimento e una buona comprensione dei simboli onirici. In commercio troviamo diversi libri che si propongono di aiutarci in questa trasduzione, ma i nostri sogni sono molto più complessi e personali, e quindi diventa riduttivo trovare conforto in queste generalizzazioni da cui è possibile ricevere solo degli spunti di riflessione.
E’ bene dunque, se volessimo provare a capire qualcosa in più dei nostri sogni, tener presente alcuni punti chiave:
La funzione dei sogni
Interpretare un sogno significa individuare il messaggio di crescita che il sogno veicola. Coglierne la natura riequilibratrice o evolutiva significa ricondurre i vissuti e le sensazioni sognate a fatte ed eventi reali della propria vita di veglia. Quando ciò avviene si avverte una sensazione di stupore positiva: è quello che Archimede chiamerebbe “Eureka” – ho trovato: la persona improvvisamente comprende qualcosa che prima era le era incomprensibile, risolve un problema, coglie nuovi significati o intuisce nessi tra aspetti di se stesso e della propria vita. “Di solito, alla luce della nuova comprensione, la persona inquadra la situazione problematica in modo nuovo, coglie ciò di cui ha bisogno, intuisce come agire e, di conseguenza, gli sono chiare le scelte da fare. Quando un simile momento di comprensione improvvisa ha luogo durante un percorso psicologico, viene chiamato “insight”.”
I simboli onirici
“Gli elementi di un sogno vengono chiamati, non a caso, simboli. Il simbolo infatti è un elemento che veicola significati ulteriori e più ampi. I significati di un simbolo sono in genere molteplici e qui sta il bello dei sogni. I sogni infatti possono essere letti in vari modi e trasmettere una pluralità di significati.”
I nostri sogni, anche se rappresentano persone, fatti, concetti della realtà esterna parlano sempre di noi. Infatti i simboli onirici rappresentano almeno due cose: un elemento della realtà esterna e una parte di noi stessi. Ad esempio se sogniamo una persona di nostra conoscenza, questa rappresenterà una caratteristica che abbiamo colto in quella persona (intelligente, pigra, ansiosa, etc.) e contemporaneamente quella stessa parte in noi stessi (la nostra intelligenza, la nostra pigrizia, il nostro sentirci ansiosi, etc.).
“La parte pratica del lavoro sui sogni consta di varie fasi.
1. Rilassamento psicofisico
Occorre sedersi e assumere una posizione comoda (non sdraiati perché si corre il rischio di addormentarsi), in un posto dove per almeno venti minuti siamo certi di non essere disturbati. Rilassiamoci e respiriamo per qualche minuto: in questo modo ci predisponiamo alla caccia dell’eureka.
5. Drammatizzare il singolo simbolo onirico
Una volta scelti i simboli onirici principali li esploriamo uno per volta. Ne scegliamo uno, con cui cominciare e ci immedesimiamo in esso, ossia immaginiamo di essere quella particolare persona o quel particolare oggetto o luogo del sogno, e ci chiediamo mentalmente:
a) Come mi sento?
b) Perché mi sento così?
c) Cosa vorrei fare?
d) Qual è il mio bisogno?
e) Cosa rappresento?
Ripetiamo il processo di esplorazione per ogni simbolo onirico significativo.
6. Esplorare i conflitti
Talvolta (spesso) i sogni parlano di situazioni problematiche. Qualcosa va storto, ci sono incontri minacciosi, sorgono degli ostacoli, si verificano contrattempi e ritardi. In questi casi vi è un conflitto tra due elementi del sogno. I simboli onirici che si contrappongono possono essere di qualsiasi genere: persone, oggetti, stati d’animo, luoghi, animali, forze naturali, etc.
Ci immedesimiamo in uno dei due simboli onirici, lo esploriamo drammatizzandolo come abbiamo imparato a fare, poi cominciamo un dialogo con il simbolo onirico contrapposto. Diamo voce mentalmente alle ragioni del primo simbolo onirico, i suoi sentimenti, le sue intenzioni, ciò per cui si sente in conflitto con l’altro. Portiamo avanti il dialogo, scambiando via via le parti, fin tanto che i simboli onirici avranno qualcosa da dire. Rimaniamo in costante attesa di un insight.
7. Chiusura “magica” in positivo del sogno
Ripercorrendo mentalmente il sogno, immaginiamo intenzionalmente un finale assolutamente positivo. Possiamo immaginare nuovi personaggi positivi che intervengono per risolvere una situazione, oppure possiamo immaginare che il sogno prosegua fino ad una situazione desiderata. Non c’è limite alla fantasia.
8. Tradurre in parole
Alla fine di questo percorso avremo una serie di intuizioni, qualche chiarificazione e comprensione, ma sicuramente anche qualche dubbio. Cerchiamo di tradurre in parole le nostre impressioni e di descrivere le nostre comprensioni sottolineando quali sono specificamente le cose che abbiamo colto e quali le questioni ancora aperte. Quest’ultima fase può essere realizzata anche in forma scritta. Se siamo abituati a tenere un diario su cui riportiamo le nostre riflessioni, questo è il momento di aprirlo”.
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