“Inciviltà a Catania”, arriva il decalogo dei motivi per non uscire il sabato sera a Catania

Un lungo post è apparso, nella giornata di ieri, sulla pagina facebook “Inciviltà a Catania”, quasi come uno sfogo dopo l’ennesimo atto di violenza consumatosi nel centro storico di Catania.

Non un caso isolato ed è proprio questa usuale ricorrenza a far scattare la scintilla per gridare ancora una volta che Catania ed i suoi cittadini non ci stanno. Non ci stanno a sentir parlare di violenza e bullismo per le vie di Catania. Non ci stanno a dover temere di far svagare i propri figli il sabato sera senza che tornino a casa pestati o malconci. Non ci stanno a vedere spacciatori in piena luce senza che nessuno faccia qualcosa. Non ci stanno a dover pagare il pizzo ai parcheggiatori abusivi situati in ogni singola via del centro storico. Non ci stanno a vedere che forze dell’ordine, autorità competenti e cariche istituzionali permettano tutto questo senza preoccupazione alcuna.

Sabato 25 ottobre, zona le poste nei pressi di piazza Teatro Massimo, centro della movida catanese ed ennesimo luogo di pestaggio. Un incolpevole ragazzo viene accerchiato da una quarantina di folli ed imbecilli. Insultato, deriso, spintonato. Alcuni ragazzi ed amici cercano di difenderlo e portarlo via da li, ma a quel punto parte la rissa. Un barbaro pretesto per iniziare uno scontro tra urla,pugni e calci, in questo inspiegabile loro modo di divertirsi. Lividi, ferite e sangue rientrano nel bollettino di guerra, come se non fossimo tutti figli della stessa terra.

I ragazzi, soprattutto liceali, stanno cercando di mobilitarsi per far riflettere le istituzioni accecate, come se il problema ai loro occhi non fosse già ben visibile. Sono in programma manifestazioni pacifiche, tavole rotonde, assemblee d’istituto per portare avanti un solo ed unico slogan: “Difendiamo Catania”.

Ed è proprio di queste ore un post che sta facendo il giro dei maggiori social network, pubblicato dalla pagina facebook “Inciviltà a Catania” e di cui ne riportiamo l’integralità:

Ecco una serie di motivi per cui preferiamo evitare il centro la sera, soprattutto il Sabato sera.
Siamo tutti tra i 20 e i 30, quell’età in cui non si è deciso se metter su famiglia o perdersi per il mondo ma un giretto in centro con fidanzato/a e/o amici fa sempre piacere. La lista:

1) Numerosi gruppi di VIOLENTI che scorazzano con il solo scopo di picchiare qualcuno. Sono facilmente riconoscibili per l’atteggiamento provocatorio e delle introvabili camicie a fiori in stile Miami Vice anni ’80. Presenti ogni sabato, sono la causa principale dello spopolamento di alcune vie a ridosso di piazza Teatro.

2) Gli immancabili PARCHEGGIATORI ABUSIVI in un’area compresa tra via Sant’Euplio, via di Sangiuliano, archi della Marina, piazza Duca di Genova, via Luigi Sturzo e Fiera. La concentrazione di marsupiali è altissima, soprattutto su via Sturzo se ne conta 1 ogni 10 metri. Pur di evitarli preferiamo fare chilometri a piedi con buona pace delle signorine con i tacchi. Noi cittadini comuni li vediamo sempre, le forze dell’ordine un po’ meno.

3) Le lucciole in strada, comunemente dette PROSTITUTE. Non ci scandalizziamo del fenomeno ormai inserito anche nel pil nazionale, sappiamo che i bambini non li porta la cicogna ma non è istruttivo assistere al mercanteggiare dal finestrino tra l’automobilista e la signorina di turno, tra tariffa e prestazione sessuale c’è sempre quel divario tra domanda e offerta. Ad una certa ora è possibile osservare indecorosi spettacoli di sesso tra le auto. Legge Merlin? Buona visione.

4) Il centro dello SPACCIO dentro la movida. Ci sono decine di spacciatori di ogni nazionalità: italiani, medio orientali, africani e slavi. Davanti il teatro Bellini sono stati istituiti angoli fissi per la vendita di prodotti stupefacenti, spesso poi consumati in loco. Tutti ben visibili al cittadino medio e ai cani antidroga quando presenti.

5) I varietà della serata, ossia gli SCIPPI. Scena da manuale, seduti ad un tavolino a chiaccherare, uno si alza per andare ad ordinare o per recarsi al bagno e zac, il telefonino poggiato sul tavolino sparisce. Stesso discorso per le signore, le quali vedranno sparire direttamente la borsa. Tecnica ben nota alle forze dell’ordine, talmente solerti da conoscere i tratti somatici di molti borseggiatori.

6) Ragazzini e non che vagano UBRIACHI. Grazie alle politiche del “un pub ogni metro”, il prezzo medio del classico shot è sceso sotto la soglia psicologica di 1€. Anche la qualità dello stesso è scesa sotto la soglia della decenza. Ogni adolescente che vuole sballarsi lo potrà fare economicamente con un paio di spiccioli. Lo spettacolo dopo è assicurato. Controllo dei documenti sui minori che bevono? Nessuno.

7) Il centro è noto su Google Maps come ZTL, acronimo di Zona Truzzi in Libertà. Nonostante i divieti di transito (quel cerchietto rosso con lo sfondo bianco che non è un tabellone per freccette), nonostante le telecamere poste agli angoli di mole viuzze, nonostante la sporadica presenza degli ausiliari del traffico… scooter e auto sono sempre presenti. Non parliamo di un motorino o due ma di decine, mandrie di ragazzi che scorazzano in vie affollatissime a tutta velocità. Si sentono a distanza perchè sono soliti aprirsi un varco a suon di clackson regalando ai frequentatori del centro e ai residenti un concerto di musica classica. Ben immortalati da foto e video, per fermarli basterebbe azionare quelle telecamerine e riprendere le targhe.

8) La confusione va a braccetto con la SPORCIZIA. Il weekend in centro è paragonabile al passaggio dei lanzichenecchi in libera uscita. Montagne di carte decorano il pavimento (nella variante della stagnola in caso di panino) e bottiglie luccicanti adornano il barocco catanese. Quelle della birra in vetro sono multiuso, all’occorenza vengono utilizzate in caso di rissa. Comode e facili da trovare ad ogni metro.

9) Probabilità di trovare l’auto danneggiata o rubata? Alta, a tratti altissima. Le varianti sono sempre le solite, finestrino rotto per rubare qualche spicciolo e i cd musicali o la classica e costosissima centralina dell’auto. Semplice da rubare e tascabile. In alcuni casi sono state rubate anche le batterie dell’auto e le ruote.

10) RAPINE, negli anni il centro è stato teatro di rapine violente ed estorsioni armate. Ricordo il tizio che puntò un coltello alla gola su piazza della Repubblica ad un uomo costringendolo a fare bancomat. Il parcheggiatore ubriaco in piazza Spirito Santo che minacciava delle amiche terrorizzate proprio brandendo i cocci di una bottiglia rotta. Ancora, la ragazza australiana vittima di un tentativo di stupro in piena via di Sangiuliano. Qui non è più la cartaccia per terra o la microcriminalità, qui si è proprio perso il controllo del territorio consegnandolo alla malavita e a ladri improvvisati.

A fronte di questi motivi, tanti di noi preferiscono frequentare posti diversi o stare addirittura a casa. Come dar loro torto?

Una domanda: il Comune di Catania, il sindaco Enzo Bianco, il Prefetto e il Questore, sono a conoscenza di tutto ciò?

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