Si va verso la chiusura, lo storico Ipab Ventimiglia, dopo oltre 300 anni rischia la sospensione delle attività, il motivo è sempre lo stesso, mancano i fondi, l’amministrazione non ha più soldi.
Il Centro diurno Monsignor Ventimiglia di Piazza Bovio è il più grande della città, con un bacino di utenza di circa 400 persone, il centro accoglie ogni giorno circa 150 utenti, che frequentano la struttura non solo per svago, ma anche per necessità, difatti quotidianamente il centro serve circa 100 pasti e ospita fino a 25 persone, per questo è necessario tenerlo aperto, spiega Giampiero Panvini intervistato da Leandro Perrotta, per la testata giornalistica CTzen.
Il servizio verrà interrotto dal 16 ottobre al 31 dicembre, però noi rimarremo aperti fino al giorno 18, – conclude Giampiero Panvini – mi prendo tutte le responsabilità.
La chiusura è prevista per il prossimo 16 ottobre, la notizia è trapelata e si è subito diffusa fra i frequentatori della struttura. L’amministrazione non ha più soldi, le spese non sono sostenibili, questa la comunicazione del commissario straordinario ai Servizi Sociali Fiorentino Trojano che ha spiegato ai microfoni di SudPress “Il Piano di rientro approntato dalla precedente Amministrazione prevede un taglio di due milioni e mezzo di euro sul bilancio dei Servizi sociali. Noi, così come abbiamo fatto con gli Asili nido, piuttosto che eliminare il servizio, stiamo trovando soluzioni per mantenerlo contenendo al massimo i costi. Sul tavolo abbiamo diverse ipotesi che stiamo valutando e che discuteremo con i rappresentanti degli stessi centri diurni e dei sindacati. Soltanto puntando sull’innovazione, però, e con un contributo di responsabilità da parte di tutti, potremo conciliare la drastica riduzione delle risorse finanziarie con la qualità del servizio. E arroccarsi sulla difesa di posizioni del passato non porta a nulla”.
In attesa di trovare un accordo con il comune, arriva una notizia positiva, verrà inaugurata in collaborazione con l’Unitalsi e l’Arcivescovado, un grande poliambulatorio, che sarà destinato agli utenti con condizioni economiche precarie. Hanno già dato adesione una quarantina di medici, che si alterneranno per dare supporto e assistenza medica gratuita a chi richiederà il servizio.
In una situazione estremamente negativa arriva però il paradosso, nel giorno che la struttura chiuderà battenti, arriverà l’apertura di un presidio di qualità e assistenza , che purtroppo rimarrà vuota e senza utenti.
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