Solo un anno fa, Liveunict, presentava la storia della giovanissima attivista pakistana, Malala, in occasione dell’uscita del suo primo libro autobiografico “Io sono Malala”. E nella giornata di ieri alla stessa è stato assegnato il Premio Nobel per la pace. Un evento straordinario, l’assegnazione di un Nobel ad una ragazzina di 17 anni, che ha già mostrato un animo forte e rivoluzionario nel combattere il sistema maschilista presente nel suo Paese volto ad escludere le ragazzine, le donne dal diritto all’istruzione.
Malala, con tutta la passione e il vigore della sua giovane età, intraprende una battaglia contro questo sistema che non concede libertà e futuro alle donne. Tutto questo non senza ripercussioni negative sulla sua stessa persona: è stata vittima, infatti, di un attentato ad opera di talebani che hanno tentato di tacere la sua voce, non riuscendo in realtà in questo scopo. Malala continua ancora la sua battaglia, e l’assegnazione del Nobel è la testimonianza che la sua è una battaglia pacifica, giusta e che nei giovani, nelle future generazioni si trovano le fondamenta per costruire un sistema migliore.
Il Nobel è stato assegnato anche all’indiano Kailash Satyarthi. Il premio è stato assegnato per la lotta dei due attivisti «contro l’oppressione dei bambini e dei giovani e per il diritto alla loro istruzione. I bambini devono andare a scuola e non essere sfruttati economicamente.» si legge nella motivazione del comitato norvegese del Nobel che ha assegnato il premio. Satyarthi, in particolare, «Ha anche contribuito allo sviluppo di importanti convenzioni per i diritti dei bambini».
Satyarthi è un attivista dei diritti umani che lotta contro il lavoro minorile dagli anno ’90 con la sua organizzazione Bachpan Bachao Andolan. La sua azione ha permesso di liberare almeno 80.000 bambini dalla schiavitù, favorendone la reintegrazione sociale.
Nel dicembre 2011 la sua organizzazione Bachpan Bachao Andolan pubblicò uno studio in cui si rivelava che in India scompaiono 11 bambini ogni ora perchè vittime del vasto traffico di esseri umani esistente nel Paese. Prima del Nobel per la Pace, Satyarthi ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali fra cui, nel 2007, una medaglia dal Senato italiano.
L’assegnazione di un Nobel per la pace ad un indiano e ad una pakistana è l’evidente testimonianza di come, nonostante le lotte interne tra indu e musulmani, lavorare insieme per uno stesso scopo, per l’instaurazione della pace è possibile, ed è necessario.
Immagine tratta da lastampa.it
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