Chi? Tutti. Dove? “All’ostello”. Quando? “Lunedì, è ovvio”. Come? Tra l’annoiato, il leggermente brillo e l’euforico. Perché? Ecco, questo è il dilemma. Scrivendo un post su questa famosa tradizione della movida catanese utilizzando le famose “5W” presenti in ogni buon manuale giornalistico, si entra in crisi una volta giunti al fatidico“Why?”. Per descrivere il fenomeno ci farebbe comodo probabilmente una laurea in Sociologia, ma siamo ancora ad agosto e il solo pensiero di qualcosa vagamente legato al mondo accademico ci fa venire voglia di andare a bere alcool come se non ci fosse un domani. E proprio a proposito di bere, torniamo alla nostra domanda fondamentale. Perché dunque tra i dieci comandamenti dello studente universitario catanese il primo recita: “il lunedì non avrai altra zona, locale o serata oltre all’infuori dell’ostello?”. Proviamo a offrire delle risposte al terribile enigma per voi. Se ci azzecchiamo, offriteci una birra.
– Non c’è altro da fare in giro: tra tutte le nostre presunte motivazioni, probabilmente sarà questa la più vera. Il lunedì non è solo il giorno di chiusura di molti negozi, ma anche quello dedicato al sonno dalla maggior parte dei PR a giudicare dallo scarso numero di notifiche di eventi e “serate” organizzate da discoteche, lidi e pub. Un’alternativa è pur sempre possibile, ma è inutile proporla. Perché? Scopritelo direttamente nel prossimo punto.
– Per i vostri amici non c’è altro da fare: inutile proporre un film al cinema, una partita a calcetto tra amici o un casalingo torneo di risiko/poker/fifa/pes. I vostri amici hanno già fissato a 4 il numero minimo di ragazze da aggiungere l’indomani su Facebook, in quanto amiche degli amici incontrati all’ostello. Non è difficile riuscire in tale impresa, perché…
– …perché “sono tutti lì”: altro che agorafobia. Il catanese medio adora andare solo nei posti più cool e non chiede di meglio della confusione. Questa è un’abitudine che fa parte del suo Dna: guai a dare la colpa di tutto ciò ai servizi tipici di geolocalizzazione di smartphone e tablet. O forse no?
– Perché Facebook ci ha fatto bere il cervello: questa affermazione è in qualche modo una conseguenza della precedente. Si esce con la speranza di incontrare e scambiare due battute con vecchi compagni di classe, vecchi compagni di lido, vecchi compagni di catechismo…in buona sostanza,per le stesse ragioni per cui Zuckerberg si era messo a lavoro nel lontano 2004. Si spera sempre che siano in compagnia di ragazzi e ragazze esteticamente interessanti.
– Perché all’Ostello si va per bere: sembrerebbe la risposta più scontata, ma chi solitamente non manca mai l’appuntamento del lunedì conosce bene una delle figure più particolari che è possibile incontrare: l’infiltrato, ovvero il frequentatore dell’Ostello che si aggira con nonchalanche con la birra acquistata al mitico Bangla Alimentari. Che a dispetto del nome esotico, è più fornito di una birreria olandese.
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