Pubblichiamo la lettera unitaria inviata al Ministro Giannini da FLC CGIL, CISL Università e UIL RUA
Oggetto: osservazioni alla bozza del DM, art. 19, c. 2 Legge 128/13
FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’, UIL RUA non approvano il metodo utilizzato dal Ministero per la redazione della graduatoria nazionale prevista dalla L. 128/2013. Le rappresentanze sindacali, nonostante le promesse di ogni tavolo tecnico e politico, non sono state coinvolte nella procedura di redazione della bozza del decreto attuativo: in ognuno degli incontri effettuati, con la possibilità di ascoltare quanto il Ministero aveva da comunicare, sono risultati inutili i tentativi attuati dai Confederali di proporre degli indirizzi di massima che fossero coerenti con le reali necessità dell’intero settore AFAM. Proprio per questo motivo le criticità della bozza sono al momento tutte irrisolte.
Ad oggi, dalla bozza sottoposta ai sindacati poche ore prima della pubblicazione, emerge un solo obbiettivo: impedire al maggior numero di aventi diritto l’ingresso nelle graduatorie nazionali.
Al contrario sembrava che all’atto della pubblicazione della legge lo spirito fosse, almeno, quello di tutelare l’impegno profuso per anni da tanti docenti del comparto AFAM. A questo si deve aggiungere l’ormai grande ritardo che ha portato alla conclusione anche di questo anno accademico senza una reale e fattiva proposta. Pur senza entrare nel merito tecnico di possibili modifiche dei vari punti che caratterizzano il documento, ci preme mettere in luce una serie di contraddizioni e di aree di modifica e migliorabilità.
In primis appare inaccettabile, ai fini del calcolo dei requisiti di accesso, considerare come “anno accademico l’aver svolto 360 giorni di servizio”, perché ciò non trova riscontro normativo nelle regole che disciplinano la docenza del comparto e che lo stesso Ministero ha sempre rispettato ed applicato. Ribadiamo quindi che il parametro da considerare deve essere i 180 giorni per anno accademico.
L’anno accademico 2013/2014 è stato escluso dal computo dei requisiti di accesso dalla L. 128/2013 per il carattere d’urgenza del provvedimento stesso. L’inerzia dell’agire ministeriale e i ritardi accumulati hanno vanificato quel presupposto di urgenza, permettendo a un ulteriore gruppo di docenti la maturazione dei tre anni accademici: il Governo deve farsi carico immediatamente di questa nuova situazione, senza che questo diventi pretesto per ulteriori rinvii o ritardi.
Si considera inaccettabile non aver riconosciuto come requisito di accesso il servizio prestato, con contratti di natura atipica (co.co.co. e altre tipologie) derivati da selezione pubblica, che pure si dovevano intendere inclusi dalla legge.
Riguardo alla valutazione dei titoli di studio, a causa della complessità delle valutazioni afferenti alle corrispondenze e tenendo conto del fatto che essi sono stati già valutati nelle selezioni superate, si ritiene necessario semplificare radicalmente la procedura. La valutazione dei titoli deve essere coerente con le tabelle di valutazione già adottate nelle precedenti selezioni e non possono essere stravolti i criteri la cui applicazione ha portato all’assegnazione della docenza. Contemporaneamente devono essere assicurati la velocità della costituzione della graduatoria e l’equità di giudizio, in equilibrio con i punteggi del servizio, requisito principe per l’inclusione.
FLC CGIL, CISL UNIVERSITA’, UIL RUA al fine di poter finalmente e realmente dare il proprio contributo al miglioramento del sistema AFAM e mettere a disposizione dell’Istituzione, delle lavoratrici e dei lavoratori la propria esperienza, si rendono disponibili ad un incontro tecnico con il Ministero entro giovedì 29 maggio.
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