“Catania Romantica, rassegna musicale del Coro lirico Siciliano, iniziativa fervida e giovanile nella città natale di Vincenzo Bellini.”
Cristina Chinaski ha incontrato Riccardo Bosco, curatore del progetto, ideatore e direttore artistico di Catania Romantica e l’ha intervistato per LiveUniCT
Com’è nata l’idea di “Catania Romantica”?
L’idea di “Catania Romantica” è nata quasi un anno fa insieme al “Coro Lirico Siciliano”, ispirandomi al libro di Lucio Sciacca che per decenni ha corredato la mia libreria. Con “Romantico” non indico semplicemente un periodo storico ma una proiezione morale della storia artistica di questa meravigliosa città. Un romanticismo che si estende dal settecento al novecento con i suoi riferimenti sentimentali, senza cadere in un inutile nostalgia, ma ricostruendo un mondo musicalmente scomparso. La voglia di riportare Catania a riprovare seriamente interesse per la musica classica e barocca, destando a nuova vita tramite verità e non retorica, riscoprendo l’interesse per la cultura , ravvivando tradizioni quasi del tutto spente e di apparire sveglia, sognante, attiva e romantica allo stesso tempo. Il bisogno di dover rispondere non solo alla carenza artistica catanese, ma soprattutto alle nuove fila di giovanissimi e non, che si stanno preparando a questa professione. Oggi chi studia canto in conservatorio o privatamente non può seriamente accedere agli aspetti lavorativi di quest’arte, perché abbandonati dalle istituzioni accademiche e dai teatri. Non esistendo né un continuum lavorativo dopo il conservatorio, né concrete realtà o proposte di lavoro soddisfacenti che diano slancio al talento dei giovani senza compromessi o inutili stage a pagamento per potersi esibire, oggi, col “Coro Lirico Siciliano”, vogliamo creare una nostra rassegna musicale qui, a Catania, in quanto la nostra associazione è composta da artisti quasi tutti catanesi. Insomma, l’impossibilità di potersi esibire sul palcoscenico per creare la cosiddetta “gavetta” e creare un repertorio grazie all’esperienza, ha portato a creare questa realtà giovane, grintosa e competitiva.
Chi sono i membri di Catania Romantica?
Catania Romantica è costituita da me come ideatore, dal maestro del coro Francesco Costa, dal presidente Alberto Maria Munafò e da tutti gli artisti del Coro Lirico Siciliano.
Nella descrizione di Catania Romantica su facebook si può leggere che “Il progetto non si ferma solamente a dei semplici concerti da tenersi nei luoghi importanti della città, ma vuole radicarsi nella conoscenza di questa ricchezza musicale che ci appartiene. Quindi è opportuno coinvolgere emotivamente i giovani in emozioni provate centinaia di anni fa negli stessi luoghi.” Pensi che un giovane possa essere interessato al vostro progetto?
Sicuramente. Noi siamo l’unica realtà giovanile che cura questa professione e che da la possibilità ai talenti ignorati di uscire alla ribalta. Si cura molto la qualità , la tecnica vocale e l’espressività con le quali affrontiamo ogni repertorio, dal barocco al contemporaneo; per cui ogni artista del coro meritevole, può sostenere anche ruoli solistici. Siamo riusciti a creare un ambiente sereno e psicologicamente adatto ai giovani, creando un rapporto col palcoscenico e il pubblico, dando a loro occasioni uniche per farsi conoscere e portarsi avanti. L’impegno della nostra attività musicale si configura in una strategia diretta per interpretare il reale in modo diverso , avvincente, mettendosi alla prova, contribuendo a una ridefinizione del mondo e all’acquisizione dell’ottimismo esistenziale.
Cosa intendi per ottimismo esistenziale?
Intendo la forza e il desiderio di credere in un futuro sognante ma realizzabile, riallacciandosi ai valori passati dei catanesi, che ci hanno lasciato questa bellissima città, già di per sé palcoscenico romantico. Lottare l’immobilismo artistico e la mancanza di attività che porta alla depressione e all’abbandono degli studi musicali. Dunque, un programma organizzativo ben definito, entusiasma i ragazzi e li vede ottimisti per il futuro. A tal proposito abbiamo organizzato dei concerti con il “centrocontemporaneo” nel centro storico di Catania, dentro il piccolo androne di palazzo Montesano, dove il Coro Lirico Siciliano e diversi giovani artisti del conservatorio (cantanti e strumentisti), con la prestigiosa presenza del maestro Agatino Scuderi, docente di chitarra al conservatorio di Catania, hanno regalato piacevoli momenti musicali ad un pubblico molto coinvolto ed estasiato, che richiede prossimi incontri. Inoltre il fotografo Gianluca Santonocito ha reso possibile rievocare con i suoi scatti momenti “d’altri tempi”, con la meravigliosa cornice del monastero dei benedettini di Catania.
Come sta reagendo il pubblico?
Il Coro Lirico Siciliano è ben conosciuto non solo in Sicilia ma anche in altre parti d’Italia compresa la città del Vaticano. Inoltre vantiamo di aver mandato in mondovisione le nostre opere (compresa Norma di Bellini) in oltre 700 cinema in tutto il mondo, in occasione del festival Euromediterraneo al teatro greco di Taormina. Siamo poco conosciuti dal pubblico catanese, nonostante il discreto successo riscontrato nei nostri due ultimi concerti fatti a Catania, come la messa in sol minore di Bellini accompagnata dal famoso organo di Donato del piano a San Nicolò l’Arena e la celebrazione del centenario di Britten. E’ per questo che vogliamo investire sulla nostra città creando una realtà nostrana, belliniana e romantica. Abbiamo inoltre, creato una collaborazione con l’università di Catania (Dipartimento Di Scienze Umanistiche) che provvederà a curare la conoscenza dei compositori della nostra sicana terra.
In questa nostra rassegna musicale ci esibiamo in tutti i luoghi disponibili del centro storico catanese, dalla cattedrale di San Nicolò alla chiesa di San Michele ai Minoriti, dalle piazze ai palazzi storici, al teatro greco.
In che modo è sostenuto finanziariamente il vostro progetto?
Il Coro Lirico Siciliano nonostante la continua produzione artistica, non usufruisce di alcun aiuto o finanziamento. Gradiremmo un minimo di sostegno da parte di sponsor o mecenati che vogliano investire sulla nostra professionalità, visto che il comune non ha mai risorse.
Parliamo un po’ di te. Com’è nata la passione per la musica classica?
Sono nato e cresciuto nell’ambiente musicale. Nella mia famiglia si fa musica da generazioni, già nei primi del novecento il mio bisnonno componeva, suonava il clarinetto e aveva un’orchestra di fiati composta dai suoi sette figli maschi. Anche il nonno diplomato in tromba e in composizione e insegnante di musica, a sua volta aveva un’orchestra. Dal momento che i miei genitori lavorano come artisti del coro al teatro Massimo Bellini, io sono cresciuto dietro le quinte del palcoscenico. Da qui la mia spontanea passione per la musica classica e per il canto nello specifico, anche io sono iscritto al conservatorio, oltre fare parte del Gran Coro Lirico Siciliano. La mia passione accoglie tutti gli aspetti della musica dalla composizione, alla storia , al repertorio, alla ricerca di manoscritti o musiche rare.
Secondo il tuo punto di vista, in quali condizioni versa la scena musicale catanese?
Negli ultimi anni la scena musicale catanese è andata sempre più in decadenza, presentando un prodotto musicale appena sufficiente o mediocre e ripetitivo. Specialmente quando viene affidato a gruppi o accademie private che organizzano produzioni di basso livello, in quanto gli allievi non sono all’altezza della situazione, ma vengono imposti ugualmente. In pratica se l’allievo dell’accademia può cantare sul palcoscenico del teatro, perché non può farlo l’allievo del conservatorio? L’essersi creato una vera e propria mafia musicale gestita dalle agenzie e accademie private in Sicilia non permette più di lavorare. Oggi canta solo chi può portare soldi alle accademie private, anche chi non ne è capace. E i talenti che fanno? Emigrano! Nella speranza delle buone politiche che non esistono nel proprio territorio oppure…cambiano mestiere! Di conseguenza il pubblico si sta desensibilizzando a tale scempio e abituando al divertimento da “cabaret”, al posto “dell’opera”.
Ultima domanda di rito. Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Di progetti ne abbiamo tanti: prossimamente giorno 26 nella chiesa dei Minoriti terremo un concerto in occasione della canonizzazione di Giovanni Paolo II con l’inedita messa dedicata al pontefice di Antonio Novità. Inoltre il 17 maggio nella cattedrale di San Nicolò L’arena terremo il requiem di Mozart in forma scenica con la regia di Liliana Nigro, sul tema del femminicidio, in omaggio alle tante donne vittime di insensata violenza. Per concludere quest’anno esporteremo il cigno fuori dall’Europa, e saremo garanti del suo nome e di Catania, oltre che a ritornare al teatro greco di Taormina e Siracusa e al luglio Trapanese con le opere di verdi, Bellini ed altri.
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