“Legum omnes servi sumus ut liberi esse possimus”, celebre locuzione di Cicerone, tratta dall’ opera intitolata “Pro Cluentio”- una delle sue più abili orazioni giudiziarie – che ravvisa nella legge lo strumento di libertà del cittadino, quella solida base su cui il cittadino poggia la sua esistenza.
Da Cicerone ai giorni nostri ne è passato di tempo, ma questa resta una locuzione sempre valida, che in primis i giuristi dovrebbero conservare durante il cammino formativo prima e professionale dopo.
E proprio in riferimento a Giurisprudenza, dove il giurista forma la propria preparazione forense è stata stilata una classifica Censis-Repubblica di tutti gli Atenei d’Italia.
Questa nel dettaglio, la classifica: per i corsi di laurea triennale al primo posto vi è l’Ateneo di Bologna con un punteggio di 108,9; al secondo posto Siena, con 95, 6 e la Bicocca di Milano al terzo posto con un punteggio di 93,3. Dal quarto al decimo posto troviamo, in ordine: Torino con punti 92,8, Padova 92,6, la Seconda Università di Napoli 90,6, Firenze 88,2, Modena e Reggio Emilia a pari merito con l’Università dell’Insubria entrambe con un punteggio di 86,6, Macerata e Genova, anch’esse a pari merito con 85,5.
Di seguito, troviamo Bergamo con 85,4, Brescia 83,2, Urbino 81,8, l’Università del Piemonte Orientale 81,4 , Pisa 81,3, Teramo 80,9, Verona 80,1, L’Aquila 79,9, Foggia 78,9 e Ferrara 78,2. Tra le ultime posizioni troviamo, invece, Perugia 76,4, la Statale di Milano 76,2, l’Università di Chieti e Pescara 75,6, Cassino 74,5, Bari 73,9, l’Università del Molise 73,3 e quelle di Messina 73,1 e Cagliari 72,2. Infine, gli ultimii tre posti, vedono come protagoniste Pavia con 72,1, Camerino con 69,9 e Roma Tre con 68.
Passiamo, adesso, ad esaminare i corsi di laurea a ciclo unico di Giurisprudenza. Il primo posto è aggiudicato da Macerata, con 105 punti di media, sul podio troviamo ancora, al secondo posto Modena e Reggio Emilia con 101,5 e al terzo Trieste e Genova con 100. Si incontrano poi, nell’ordine, Trento 96,5,Torino 94,5, Pisa e l’Università dell’Insubria con ugual punteggio: 93,5, Bologna e Firenze entrambe con 91, Brescia 90,5, la Statale di Milano 89, Pavia 88,5, Perugia 88, Bergamo 87,5,Sassari 87, la Bicocca di Milano e Verona a pari merito con 86,5 e Parma con 86.
In posizione centrale della classifica Censis per i corsi di laurea magistrale a ciclo unico dell’area di Giurisprudenza 2013 troviamo Siena e Cagliari entrambe con un punteggio di 85, seguite da un quartetto di Atenei che riporta lo stesso punteggio di 84,5, costituito da Urbino, “La Sapienza” di Roma, Camerino e l’Università del Salento. Ancora più in basso si sono collocate Padova con un punteggio di 84, Roma Tre con 83,5, Messina con 82,5, l’Università del Piemonte Orientale con 81 e poi un ex aequo con 80,5 per Ferrara, Udine, Roma “Tor Vergata” e Teramo.
La parte finale della classifica Censis dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico dell’area di Giurisprudenza 2013 vede, nell’ordine, l’Università della Calabria con 77 punti, la “Federico II” di Napoli a pari merito con l’Università di Reggio Calabria con 76,5, Palermo con 76, Catanzaro con 74,5, la Seconda Università di Napoli insieme a quelle del Molise e di Bari con74, Cassino con 72,5, Catania e l’Università del Sannio a pari merito, con una media di 71 punti. Gli ultimi tre posti della classifica Censis dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico dell’area di Giurisprudenza 2013 spettano a Foggia con 70,5, Salerno con 69,5 e l’Università di Napoli “Parthenope”, per ultima, con 67 punti. (fonte: classifica censis)
Dunque Catania si colloca tra gli ultimi posti. Circostanza, questa, che dovrebbe indurre sicuramente a riflettere e a trovare una soluzione ai ‘problemi’ che potrebbero aver collocato il nostro Ateneo tra gli utlimi posti, nonostante gli avvocati, i notai e i magistrati che conseguono una laurea a Catania possano vantare sicuramente una preparazione di alto livello e ardue sfide quotidiane che, in un modo o nell’altro, segnano di certo il cammino verso la laurea.