Il fascino e la rivoluzione dell’handmade. Intervista ad Anjelica.

L’indie craft è nato negli Stati Uniti come reazione alla crisi economica e si è ormai diffuso a livello mondiale. La parola “indie” sta per indipendente e si riferisce alla creatività giovane, alternativa e soprattutto autodidatta. Un mondo lontano dai circuiti del grande mercato. “Craft” invece significa artigianale, fatto con le mani e col cuore.  In tutto il mondo esistono centinaia di fiere e mercatini dove i giovani creativi mettono in vendita le loro creazioni. La mia curiosità per questa piccola rivoluzione mi ha fatto incontrare Emanuela, in arte Anjelica, che realizza interamente tutto a mano senza ausilio alcuno di stampini, con svariati materiali come ad esempio il fimo. Anjelica Creazioni è un contenitore di creatività, di amore per il mondo delle miniature, per tutto ciò che è piccolo, colorato e delicato. Un handmade che diventa lavoro grazie alla passione. 

Partiamo dalle origini, com’è nata la passione per le miniature, per gli oggetti fatti con il fimo?

La passione per le miniature risale alla mia infanzia, sono sempre stata affascinata dalle famose case delle bambole, non tanto per le bambole in sé,  quanto per le miniature di oggetti di vita quotidiana riprodotti in scala e in maniera perfettamente fedeli agli originali. Così quando sette anni fa girando per il web mi sono imbattuta in alcune foto di artisti che realizzavano le miniature con il fimo e li montavano su bracciali o collane dando vita a dei veri e propri gioielli, è stato amore a prima vista. Ricordo che ho iniziato a fare ricerche su ricerche prima di lavorarlo e i primi approcci con il fimo non sono stati dei migliori, comprai cinque panetti nei colori primari perché avevo letto che bastava mischiare più colori per averne degli altri, esattamente come si fa con la tempera, ma il risultato fu un vero e proprio abominio! (Ride.) Ovviamente non c’era paragone con i modelli a cui mi ispiravo, ma nonostante questo, li conservo ancora come dei piccoli trofei.

Com’è nata l’esigenza di trasformare la tua passione in lavoro?
In realtà non è mai stata una vera e proprio esigenza. Certo, magari per continuare la mia passione necessito di fondi e questi
mi arrivano grazie alle vendite, ma è stato un processo che è avvenuto da sé: la gente vedeva le mie creazioni, urlava di stupore, mi chiedeva informazioni e poi decidevano di comprarli perché rimasti affascinati.

So che fai parte di un’associazione di artigianato, puoi spiegarmi come funziona e quali garanzie ha a suo favore chi ne fa parte?
Si faccio parte dell’Associazione Storica “Liberamente”, che da dodici anni si occupa di diffondere l’artigianato 100% siciliano nella città di Catania. La nostra sede è principalmente via Montesano, traversa di via Etnea a Catania, luogo di ritrovo per chi apprezza appieno le nostre opere d’arte e che puntualmente ad ogni evento si affretta a venirci a trovare. Siamo un gruppo di quindici o più artigiani accomunati non solo per il lavoro, ma anche e soprattutto per la passione di dare libero sfogo al nostro ingegno.
Ci consideriamo una grande famiglia, siamo sempre pronti a dare una mano o a portare benefici all’interno della nostra organizzazione. L’associazione ci assicura un gruppo solido e la varierà, ogni singolo membro realizza qualcosa di unico e differente.

Come si entra a far parte dell’associazione “Liberamente”?
L’associazione Liberamente vanta una buona parte dei migliori artigiani di Catania, perchè mira ad attirare la clientela
mostrando l’unicità del “fatto a mano” e la varietà. Questi sono alcuni dei requisiti che servono per iniziare un rapporto
lavorativo in associazione.

Hai partecipato con il tuo stand a numerose fiere, in che modo l’associazione Liberamente vi tutela?
L’associazione ha il solo scopo di organizzare gli eventi e permetterci di mostrare la nostra creatività. E’ responsabilità del singolo hobbista “avere le carte in regola” e da qualche anno a questa parte basta avere un documento rilasciato dal comune per essere tutelati.

Durante quest’avventura, qual è stato l’incontro più importante?
Credo che l’incontro con tutte le persone che fanno parte dell’associazione sia stato il più importante, ho conosciuto ed hanno iniziato a far parte della mia vita come fratelli, cugini e zii con i quali condividere non solo la passione per il nostro hobby, ma soprattutto risate, pezzi di vita e tutto ciò ti segnano sul cuore e rimangono indelebili.

E l’episodio più divertente?
Stare a contatto con un pubblico vasto ti mette in balìa di mille situazioni e di gente particolare continuamente. Sicuramente l’episodio più buffo quanto inspiegabile, fu quando mi si avvicinò un ragazzo spaventatissimo chiedendomi se avessi un portafortuna da vendergli perché camminando per strada vedeva gente strana e che camminava “orizzontalmente”. (Ride)

Vuoi dire qualcosa ai giovani creativi che vorrebbero accingersi a percorrere questo percorso?
Non tutti riescono a comprendere l’arte e ad immedesimarsi, qualcuno potrebbe anche cercare di mettervi i bastoni tra le ruote, ma se ci credete davvero continuate imperterriti a seguire il vostro sogno, date libero sfogo alla creatività che avete dentro, contribuendo nel vostro piccolo a rendere il mondo un pochino più colorato.

Quale sarà la prossima fiera alla quale parteciperai?
Fino a giugno nei fine settimana sarò al centro storico di Catania, mi fermerò solo una settimana di maggio per partecipare
a “Viscalori in Fiore”, ad ottobre probabilmente sarò all’ottobrata e poi si vedrà…

Progetti per il futuro?
Il mio sogno nel cassetto è di aprire un negozietto dove poter esporre le mie creazioni, ma la vedo una cosa assai lontana,
per quanto riguarda il futuro prossimo, sto lavorando alla riprogettazione del mio nuovo laboratorio, che comincia
a diventare stretto.

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Cristina Chinaski

Cristina Chinaski nasce a Catania dove tuttora risiede. Ama viaggiare, fotografare, leggere, scrivere. Ha una passione viscerale per la musica, suona il pianoforte, colleziona vinili e adora il cinema.

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Cristina Chinaski

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