Perché inventare barzellette quando per “l’homo catanesis” ogni situazione si può trasformare in un’occasione per fare una battuta spiritosa? Per strada, al panificio, sull’autobus, dal dentista. Restate 3 secondi in più fermi con il semaforo verde e sentirete sicuramente qualcuno esclamare: “Mbare, stai aspettando che matura?”.
Perché non raccogliere mille e più di questi momenti? Questo è quello che si è domandato Andrea Carollo, laureato in Economia e Management e attualmente digital Strategist dello studio indipendente Masamune, che ha fondato la fanpage “La liscìa catanese“.
A forza di like (ad oggi circa 160K), di condivisioni e di impression (oltre 30M in totale), Andrea è riuscito a circondarsi di un gran numero di adepti che quotidianamente cliccano, condividono, ridono e fanno divertire. Nata per “sbaddu o spacinnamento” come si dice a Catania, la pagina è divenuta in poco tempo un’autentica raccolta delle citazioni più comuni dei nostri concittadini. Per capire meglio di cosa e di chi stiamo parlando, abbiamo intervistato il fondatore.
Immagina di alzarti in pubblico con un microfono in mano. Presentati a tutti.
«Mi chiamo Andrea Carollo ho 23 anni e sono laureando in Economia Aziendale all’Università di Catania. Mi mantengo gli studi lavorando in un’azienda romagnola di distribuzione delle carni con sede in città.Vivo solo da un paio di mesi e cerco di dare spazio in ogni secondo libero che ho ai miei interessi e alle mie passioni. Oltre al nuoto e al calcio, c’è Catania. Sì, perchè io amo la mia città e i miei concittadini in maniera maniacale, perché trovo sempre qualcosa di divertente in ogni parola sentita e/o in ogni storia raccontata».
Ti sei alzato una mattina ed hai creato una pagina? O da buon studente di Economia hai valutato l’idea di rendere remunerativa la tua attività?
«Un sabato pomeriggio di novembre 2013 ho umilmente e inconsciamente creato questa pagina, senza sapere inizialmente come si facesse, al fine di condividere con più Catanesi possibili tutte le storie esilaranti sulla nostra città. Particolare riferimento sono per me i Catanesi che sono lontani: vivere fuori si sa è difficile ma fuori Catania è straziante. Col passare dei giorni ho aumentato gli spunti di interesse creando album vari sulle caratteristiche della nostra città, dall’Etna al cibo tipico, per poi passare alle frasi tipiche del Catanese nelle varie situazioni giornaliere dal bar allo stadio e persino alla guida.
Non ho pensato fino ad oggi ad un eventuale remunerazione della mia idea anche se ovviamente mi stuzzica il pensiero. Desidero tanto che questa pagina diventi un vero e proprio portale nel quale la gente possa sentirsi a suo agio; nel quale ogni catanese possa dire la sua su tutte le questioni sociali e politiche e soprattutto trasmettere quella partecipazione giornalistica su tutti gli eventi attraverso la condivisione e il confronto con gli altri. Credo tanto in questo progetto personale, tanto che ho registrato il marchio raffigurante una bocca che sorride, alla Camera di Commercio come tutela per chi oggi nel mondo di Facebook specula illegalmente sulle pagine altrui rubando e trafugando idee dal web».
Certamente gestire da solo una pagina di questo tipo non è semplice. Come riesci a conciliare la tua attività sul web con il lavoro?
«Con le tecnologie in nostro possesso oggi non è difficile gestire una pagina ed interagire con le persone che la seguono. Ci sono molte applicazioni che aiutano la creazioni di immagini o la condivisione di video. Il mio fido compagno di lavoro è il cellulare, che mi permette di scrivere subito con gli spunti che trovo per strada o ciò che magari in quel momento mi viene raccontato. È un po’ come scrivere un messaggio su Whatsapp o fare una telefonata breve. Catania ogni giorno da diversi spunti di dialogo e confronto ed è tramite magari battute o scene vissute personalmente che creo la storia da raccontare a tutti i Catanesi».
Che rapporto hai creato con i tuoi utenti?
«Devo dire che è un bel rapporto. Inizialmente credevano tutti fosse una pagina gestita da più persone, poi in seguito alla pubblicazione di un articolo sul quotidiano locale la gente ha imparato a conoscermi. I messaggi che ricevo sono tantissimi e la maggior parte di essi, dopo aver raccontato una storia o un aneddoto vissuto, non si complimenta tanto per la battuta divertente quanto perché riconoscono il mio obiettivo di voler disegnare uno spaccato che nessuno racconta. Nessuno rende partecipe della vita quotidiana i Catanesi che vivono lontani da Catania se non con notizie di cronaca, spesso nera. Notizie talmente brutte da provocare vergogna. Ma non sempre l’informazione è cronaca. Mi diverte tanto sollecitare il pubblico nel rispondere a delle domande improbabili, come per esempio la domanda su come si potrebbe reagire allo sbarco degli alieni proprio a Catania. Devo dire che le risposte su quel post hanno rappresentato fino ad oggi la partecipazione più esilarante e liscìa sulla pagina».
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