E se i Baci Perugina si chiamassero “Cazzotti”?

Sembra uno scherzo,una battuta paradossale…ma se non lo fosse? Se il cioccolatino simbolo di amore e romanticismo si chiamasse “cazzotto”? Se il cioccolatino che alla dolcezza del cioccolato accompagna una frase ancor più dolce ( anche Federico Moccia ne è stato importante autore) avesse avuto in origine un nome che con l’amore non c’entra proprio niente, anzi? La storia (e anche la vita) insegna che, a volte, ciò che sembra buono o utile non sempre nasce così, o con tale fine. Ci sono cose che si definiscono in itinere: da un’idea, improvvisamente ne nasce un’altra totalmente diversa. Questa è la storia del cioccolatino (forse) più famoso del mondo. Buono, celebre, speciale…il bacio è nato nel 1922 e la sua storia è piena di interessanti sorprese. I più giovani potrebbero già restare stupiti nello scoprire che ad inventarlo è stata Luisa Spagnoli, imprenditrice nota soprattutto per l’omonima catena di negozi d’abbigliamento. Ma come tutte le cose più belle è nato un po’ per caso e per motivazioni pratiche. Nel sito della Perugina c’è scritto che l’imprenditrice l’abbia creato quando «nel tentativo di contenere i costi di produzione, impasta la granella di nocciola, residuo di tante lavorazioni, aggiungendovi una nocciola intera e ricoprendola con l’inconfondibile cioccolato Luisa». Vista la forma, che ricordava quella di un pugno chiuso, era stato inizialmente chiamato “Cazzotto”. Wikipedia ci rivela però che un’amica di Luisa Spagnoli, temendo che con un nome del genere non potesse riscuotere abbastanza successo, le consigliò di cambiare il nome in “bacio” e toccò poi a Federico Seneca l’idea di aggiungere un biglietto con una frase d’amore ed anche l’idea della confezione blu con le stelle, ispirata a “Il Bacio” di Francesco Hayez. Che sia stata un’idea geniale o meno sta a voi giudicarlo. Certo, magari i “cazzotti” avrebbero invogliato anche i più cinici o i più violenti a regalare cioccolatini. Una cosa è certa: non esistendo una festa che celebri la violenza (così come invece succede per l’amore) l’azienda avrebbe rinunciato a tutti i soldi guadagnati a San Valentino (e magari anche in occasione dei vari anniversari). E poi c’è da aggiungere che se non ci fossero i “Baci” moltissimi “Anonimo” non avrebbero mai vissuto il loro momento di gloria!

Vania Cuppari

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Vania Cuppari

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