
“Gli studeni non hanno nulla da temere, l’archivio storico è ben custodito ed è possibile accedervi facendo richiesta alla propria segreteria didattica”, a parlare è il direttore del dipartimento di scienze umanistiche etneo Carmelo Crimi a pochi giorni dallo scandalo scaturito in seguito alla pubblicazione di una fotografia realizzata da uno studente, dove un presunto funzionario universitario sarebbe intento a buttare da un balcone tesi di laurea all’interno del cassone di un camion.
La foto ha da subito sollevato un polverone, anche se gli studenti, seppur indignati, hanno da sempre assistito a scene del genere. “È sempre stato così – commenta Emanuele Sammartino, ex rappresentante d’Ateneo – per questa ragione abbiamo fatto approvare lo scorso febbraio un regolamento sulla consegna e gestione della tesi. Regolamento che prevede la consegna obbligatoria di una sola copia cartacea dell’elaborato contro le 3-4 precedenti”.
Le tesi incriminate, tuttavia, sarebbero di pertinenza del singolo docente-relatore, e, pertanto non avrebbero alcun valore se non personale. “Non c’è spazio e le tarme in mezzo a tutto quel materiale farebbero festa – commenta Sarah Muscarà presidente del corso di laurea in scienze della comunicazione – io personalmente non getto le tesi dei miei tesisti, ma i colleghi, in quanto proprietari degli elaborati possono farne l’uso che vogliono “purtroppo””.
“Gli studenti devono stare sereni, le documentazioni ufficiali sono ben custodite, – prosegue il direttore Crimi – oggi, tutte le procedure sono eseguite on-line anche per evitare sperperi”.
Ma chi è quindi l’uomo immortalato in balcone?
Carmelo Crimi così risponde: “è un funzionario esterno all’ateneo, noi come Dipartimento di scienze umanistiche ci premuriamo di contattare la Croce Rossa alla quale doniamo del materiale, come le tesi in questione, che verrà riciclato e utilizzato per scopi benefici“.
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