Immortalare la giornata mondiale dell’infanzia con una frase tratta dal Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, di cui nessuno ricorda l’autore ma si sofferma semplicemente sul solco lasciato da questo libro.
Il libro etichettato da molti forse come il primo in assoluto, come “il libro dell’infanzia”, in certo senso riporta indietro con gli anni un po’ tutti. I bambini hanno un istinto particolare, riescono a cogliere nell’immediatezza i significati più intensi e profondi senza troppe spiegazioni, non hanno bisogno che gli venga spiegato perché anzi forse è proprio il contrario. I grandi con i loro pragmatismi fuorvianti si perdono all’interno di lungaggini infinite, rincorrono la soluzione come i cani volteggiano su se stessi nell’atto di afferrare la coda.
Sempre all’interno del Piccolo Principe viene descritta la dote dei bambini e l’imbranataggine dei grandi dinanzi alla semplicità della realtà così chiara da non aver bisogno di complicazioni superflue. Leggete un po’: “Un tempo lontano, quando avevo sei anni, in un libro di foreste primordiali, intitolato “Storie vissute della natura”, vidi un magnifico disegno. Rappresentava un serpente boa nell’atto di inghiottire un animale.. C’era scritto: ” I boa ingoiano la loro preda tutta intera, senza masticarla. Dopo di che non riescono più a muoversi e dormono durante i sei mesi che la digestione richiede”. Meditai a lungo sulle avventure della jungla. E a mia volta riuscii a tracciare il mio primo disegno…Mostrai il capolavoro alle persone grandi, domandando se il disegno li spaventava. Ma risposero: “Spaventare? Perché mai, uno dovrebbe essere spaventato da un cappello?” Il mio disegno non era il disegno di un cappello. Era il disegno di un boa che digeriva un elefante. Affinché vedessero chiaramente che cos’era, disegnai l’interno del boa. Bisogna sempre spiegargliele le cose, ai grandi.”
Ai grandi bisogna spiegare tutto, quando si cresce si perde quella spontaneità per far spazio alle responsabilità, da bambini è tutto più semplice. I bambini sono il futuro per questo è stata istituita questa giornata! Bisogna tutelarli, ogni bambino merita di esprimere al meglio con qualsiasi mezzo la propria spontaneità, questo mondo ha bisogno anche della voce dei bambini! Un esempio è la bambina canadese Severn Suzuki che parlò all’Onu, era solo una bambina ma riuscì a zittire tutti i capi di Stato in soli 6 minuti, lei avevo colto ogni problema e gli aveva trovato anche una soluzione. Quello che percepiscono i bambini non è giusto o sbagliato è immediato ed estremamente puro perché non sono condizionati dall’esterno come gli adulti e non si permettono di giudicare, dicono solo ciò che si presenta ai loro occhi senza alcun filtro, così come appare.
Questa trasparenza innocente è l’anima della vita, di ciò ne fu preso atto il 20 novembre 1989 con la stipula della Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Tutti i paesi del mondo (eccetto Somalia e Stati Uniti) hanno ratificato la Convenzione Onu. L’Italia l’ha ratificata il 27 maggio del 1991 con la legge n. 176. Secondo un rapporto di Save the Children diffuso in occasione della Giornata, negli ultimi vent’anni sono stati raggiunti i livelli massimi di disuguaglianza a discapito dei bambini piu’ poveri. Una condizione che, secondo l’organizzazione, influisce drammaticamente sulla loro salute, la loro educazione e le possibilità di sopravvivenza, esponendoli maggiormente alle malattie, al ritardo fisico o mentale, e all’abbandono scolastico. In più bisogna sottolineare anche le violenze sessuali a cui sono esposti negli ultimi anni. Per tutto ciò bisogna celebrare questa giornata, i bambini sono un patrimonio, proteggiamoli riscoprendo il bambino che vive dentro di noi.
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