Catania/Ferrara – Daniele sogna di fare l’architetto, a dire il vero, il suo desiderio più grande è insegnare la professione in una facoltà universitaria, perché non c’è niente che lo renderebbe più vivo, così come ci racconta, di impartire ai suoi studenti la passione e l’energia che da sempre lo animano per questo mestiere.
E’ la cronaca di una delle tante notti di tensione di chi ha vissuto in prima persona lo sciame sismico che nell’ultimo mese ha colpito più volte la zona dell’Emilia “credo che i media abbiano un po’ esagerato, – ci confida il ragazzo – i paesini limitrofi all’epicentro hanno riportato parecchi danni, ma dire che l’intera Emilia sia in ginocchio è esagerato. I miei genitori non si sono preoccupati più di tanto, grazie alla presenza a Ferrara, in quei giorni, della madre di un mio coinquilino che li ha subito contattati per rassicurarli“.
L’appartamento del giovane catanese non ha riportato danni, ma tante sono le storie di parenti o conoscenti giunte alle sue orecchie: anziani costretti a vivere in roulotte, chi teme che la propria abitazione possa fare gola ai numerosi sciacalli già avvistati. Indispensabile i costanti contatti telefonici e gli aggiornamenti minuto per minuto di chi in queste ore si sta prestando affinché si possa ritornare presto alla normalità.
“Adesso sono a Catania per qualche giorno, in occasione di una ricorrenza familiare, non ho paura a rientrare ai miei doveri universitari. Anzi, sdrammatizzo, mi fa quasi ridere il pensiero di aver vissuto vent’anni in tranquillità nella mia città, sotto il vulcano attivo più alto d’Europa e una situazione simile mi è capitata a kilometri di distanza, proprio a Ferrara, 500 anni dopo il suo ultimo terremoto”.
LIVEUNICT SOSTIENE I TERREMOTATI IN EMILIA, UN SMS DI SOLIDARIETA’ AL 45500
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