In vista della Giornata Mondiale contro l’Hiv, il prossimo martedì 1 dicembre, sono stati pubblicati i risultati dello studio condotto dal Centro Operativo Aids (Coa) dell’Istituto Superiore della sanità.
Nel 2014 sono 3.695 i nuovi casi di persone sieropositive, un’incidenza pari a 6,1 nuovi casi ogni 100 mila abitanti. I più colpiti sono gli uomini (79%) rispetto alle donne, e i giovani tra i 25 e i 29 anni (15,6 nuovi casi ogni 100 mila abitanti). Nella maggior parte dei casi il contagio avviene attraverso rapporti sessuali non protetti (84%). Ancora, lo studio rileva che il 53,4% con una nuova diagnosi di infezione in realtà aveva contratto il virus molto tempo prima. Infine tra il 2006 e il 2014 la percentuale di pazienti che arrivano a sviluppare l’AIDS ignorando di avere l’infezione è passata dal 20,5% al 71,5%.
Ad una lettura veloce di queste statistiche, i dati preoccupanti sono principalmente due. Il primo è proprio l’ultimo in ordine di comparizione, l’alta percentuale di persone che arriva alla diagnosi solo dopo aver sviluppato la malattia; ignorare di essere sieropositivi significa non poter intervenire con i farmaci antiretrovirali per cercare di controllare l’infezione e ritardare la malattia e inoltre aumenta ovviamente il rischio di contagiare i partner.
L’altro dato significativo è che la fascia d’età più colpita sia proprio quella dei giovani di età compresa tra i 25 e i 29 anni, una fascia d’età che, soprattutto nei Paesi più sviluppati, dovrebbe avere un adeguato grado di informazioni e di accesso agli strumenti per prevenire l’infezione.
Per quanto emerso ricordiamo quindi innanzitutto che l’HIV si contagia tramite rapporti sessuali, utilizzo di siringhe infette e contatto con i liquidi corporei. L’unico modo per prevenire l’infezione è utilizzare il preservativo, soprattutto in caso di rapporti occasionali, e ricorrere immediatamente al test per l’Hiv, sia in caso di dubbio a seguito di un comportamento a rischio, sia se si intende avere rapporti non protetti. Come sempre, è la prevenzione e la responsabilità a salvarci la vita.
Il test dell’Hiv viene condotto attraverso un prelievo del sangue, mediante due metodologie. Il test ELISA, che evidenzia la presenza degli anticorpi diretti contro il virus; e il test Combo, che oltre ad inviduare gli anticorpi, rileva anche una proteina specifica che compare dopo pochi giorni dal contagio. Il test Elisa deve essere effettuato dopo un mese dal presunto comportamento a rischio, e ripetuto dopo tre mesi per avere la conferma dell’esito, positivo o negativo che sia. Il secondo può essere svolto dopo un mese.
I test possono essere effettuati presso Centri Riferimento Hiv/Aids delle Asl e degli ospedali, i centri di cura delle I.S.T. (Infezioni Sessualmente Trasmissibili) e i centri prelievi accreditati.
Infine, per la Giornata Mondiale del 1 dicembre, la Lila (Lega Italiana per la lotta contro l’Aids) ha organizzato a Catania, cosi come in molte altre città italiane, diversi eventi, tra cui:
LILA incontra gli Sprar
Incontro informativo
Quando: 3/12/2015 – dalle 16:00
Dove: LILA Catania – via Finocchiaro Aprile, 160
“LILA sull’accesso alle cure”
Convegno
Quando: 7 dicembre 2015 – dalle ore 17:00
Dove: LILA Catania – Via Finocchiaro Aprile, 160