“Antibiotici, maneggiare con cura!”, è questo lo slogan scelto dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità per la prima settimana mondiale per l’uso prudente degli antibiotici (First World Awareness Week). Scopo di questa iniziativa è continuare la campagna di informazione e sensibilizzazione rivolto alla popolazione e agli operatori sanitari, sul corretto consumo degli antibiotici; questi sono troppo spesso prescritti senza una giustificata necessità, aumentando così la resistenza da parte dei microrganismi.
Non sono confortanti infatti le ultime statistiche riguardanti il consumo di antibiotici, elaborate dall’European Center for Disease Control and Prevention, soprattutto per l’Italia. Nella classifica europea l’Italia è la quinta nazione dopo Grecia, Francia, Romania e Belgio, a fare un uso spropositato di antibiotici con 27,8 di dosi ogni mille abitanti fuori dagli ospedali, contro un 10,6 dell’Olanda,tra i Paesi più accorti. Per quanto riguarda il consumo in ambiente ospedaliero, anche in questo caso l’Italia si trova al di sopra della media europea con 2,2 dosi al giorno ogni mille abitanti.
Il dato più preoccupante è la resistenza ai carbapenemi da parte di Klebsiella Pneumoniae, che dal 2010 è sempre in crescita. Assumono un’importanza rilevante anche le resistenze di Escherichia Coli ai fluorchinoloni e cefalosporine di terza generazione; Pseudomonas Aeruginosa resistente a ceftadizime e aminoglucosidi, Staphylococcus Aureus, meticillino resistente. Da questi dati appare chiaro che più aumentano le resistenze dei batteri agli antibiotici, più la popolazione diventerà vulnerabile di fronte alle infezioni indotte dai microorganismi, anche alle più banali.
Cosa fare?
L’errore più comune che si fa è ricorrere all’antibiotico senza consultare il medico e senza conoscere la natura dell’infezione e l’agente patogeno che l’ha causata. E’ bene quindi rivolgersi sempre al medico, che inizialmente prescriverà un farmaco ad ampio spettro, cioè efficace su un largo numero di batteri, per poi procedere, nel caso l’infezione non retroceda, ad analisi che accertino la presenza del microrganismo specifico. Usare infatti un antibiotico inappropriato non cura l’infezione, debilita l’organismo ed aumenta il rischio di resistenza.
Altro errore da evitare è quello di prolungare la durata della terapia e non rispettare le dosi prescritte; ogni antibiotico ha infatti dosi e tempi d’azione stabiliti che devono essere rigorosamente rispettati per garantire lo sradicamento del batterio.
In caso di effetti collaterali non bisogna assolutamente sospendere di propria iniziativa l’antibiotico, rischiando quindi di non aver ancora eliminato l’infezione, ma rivolgersi sempre al medico che provvederà a prescrivere un farmaco con analoghe attività.
Infine, con l’arrivo della stagione fredda e con la prossima influenza alle porte, è importante ricordare che l’antibiotico non ha alcuna efficacia sui virus, per definizione stessa, questo non è un farmaco antivirale. In questo caso valgono i rimedi della nonna, quindi si consiglia riposo, bere molta acqua, consumare frutta e verdure, e in caso di febbre alta ricorrere agli antipiretici.
Fonti : Ministero della Salute