Era già stata diffusa ieri la notizia secondo cui l’ Ateneo di Catania, dall’anno 2015-2016, renderà libero l’accesso ad alcuni corsi. Per alcuni percorsi tradizionalmente molto richiesti, come Giurisprudenza e Ingegneria, sarà previsto solo un test di orientamento e accertamento delle competenze. Circa 840 mila euro saranno utilizzati per iniziative dedicate agli studenti del primo anno.
Tantissime le novità comunicate dal Magnifico Rettore Giacomo Pignataro nella conferenza tenutasi questa mattina al Palazzo Centrale dell’Università di Catania. Dal prossimo anno, per 16 corsi di laurea sarà previsto l’accesso libero, gli studenti dovranno solo svolgere delle prove obbligatorie di orientamento e accertamento delle competenze, che non avranno una natura selettiva, come nel caso di Giurisprudenza, Ingegneria Informatica, Civile ed Elettronica, Chimica, Filosofia, Beni Culturali e altri ancora. Sarà prevista una prova obbligatoria per i corsi a numero programmato nazionale, come Medicina, Architettura, Ingegneria edile-Architettura, Odontoiatria e Professioni Sanitarie. Diciotto corsi di laurea triennali e magistrali a ciclo unico, invece, saranno a numero programmato locale, come Economia, Scienze Motorie, Lettere, Lingue, Biologia, Farmacia, Scienze della comunicazione, Informatica e altri.
Le prove si svolgeranno dall’1 al 10 settembre: quelle obbligatorie di accertamento avranno un costo di 20 euro, mentre la cifra da pagare per le prove obbligatorie di selezione è di 40 euro. “Abbiamo cercato di venire incontro agli studenti – sostiene il senatore Orlando – Per la prima volta nel nostro Regolamento si parla di studenti lavoratori, che avranno un trattamento particolare, così come accadrà agli atleti professionisti, agli studenti genitori e in difficoltà. È stata introdotta nel Regolamento anche la possibilità di rifiutare un voto in sede d’esame“, un’iniziativa che fa chiaramente riferimento all’introduzione recente del divieto di ripetere gli esami.
Saranno dunque ad accesso libero i corsi che, lo scorso anno, hanno coinvolto circa il 45% degli studenti. Su questa decisione si è espresso il Magnifico Rettore Giacomo Pignataro: “Vogliamo stringere un patto con lo studente, vogliamo cercare di dare gli strumenti per una formazione qualificata e consentire a tutti di scegliere in base alle proprie inclinazioni. Sentiamo il dovere di guidare le scelte degli studenti e di assecondare le loro attitudini“.
Numerose saranno anche le azioni volte ad assistere gli studenti del primo anno. Oltre allo stanziamento di 500 mila euro per il part-time, altri 840 mila euro verranno destinati alle matricole per “la creazione di punti di informazione nei dipartimenti e per le attività di tutorato, che assisteranno e integreranno le attività dei docenti, facilitando lo studio e permettendo allo studente di affrontare con sicurezza l’esame. L’Ateneo sta facendo uno sforzo che va al di là delle proprie competenze – continua il Rettore Pignataro – perché siamo consapevoli che oggi molti giovani decidono di non iscriversi all’università, il fenomeno è concentrato nel Mezzogiorno. Noi da 4-5 anni abbiamo mantenuto inalterate le tasse universitarie, così come gli interventi a favore del diritto allo studio, nonostante sia stato ridotto il finanziamento destinato al sistema universitario“.
Particolare attenzione sarà rivolta all’importanza e alla valorizzazione dell’istruzione. Nei prossimi giorni sarà difatti avviato il nuovo programma “Studia con noi“, volto a riportare l’attenzione delle famiglie e degli studenti sull’istruzione universitaria, tramite una serie di iniziative, finalizzate ad informare sulle opportunità offerte dall’Ateneo, riguardanti anche l’aspetto sportivo, culturale e sociale.
“A livello europeo universitario vi è attenzione al miglioramento nell’apprendimento e nell’insegnamento. Speriamo di riuscire a stimolare l’innovazione didattica, attuando un insegnamento basato sullo studente“, conclude così la conferenza stampa Maria Lombardo, delegata del Rettore alla didattica.
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