Ciaone, shippare, followare. Ci sono termini e modi di dire della rete che ci fanno sentire più vicini, più connessi l’un l’altro. Ma ascoltarli all’interno del contesto universitario a volte può essere fastidioso, soprattutto per chi non mastica il “socialese” o prende il proprio corso di laurea seriamente. Alcuni di questi disturbano particolarmente per il loro uso intensivo e fuori luogo. Ve