Per la maggior parte degli studenti, lo stress rappresenta un opprimente compagno di vita che spesso porta alla conoscenza ravvicinata di una serie di disturbi causati da livelli di tensione troppo alti: insonnia, debolezza, problemi d’umore sono solo alcuni di questi. Eppure, c’è chi ne nega la valenza esclusivamente negativa.
Per la psicologa dell’Università di Stanford Kelly McGonigal, infatti, lo stress può essere anche un utilissimo alleato. “Se sono stressata significa che sono impegnata in qualcosa a cui tengo. Lo stress può essere fonte di grande energia”, sostiene l’esperta in un intervento riportato da Quartz.
Gli appelli d’esame troppo vicini, l’ansia di non deludere chi ripone fiducia in noi, parenti in prima linea, o la competizione universitaria che si instaura tra colleghi sono solo alcuni dei fattori che provocano stress eccessivo tra gli studenti. Allo stesso tempo, c’è un filo rosso che collega tutti questi fattori: la volontà di svolgere al meglio quello a cui si tiene.
Lo studio della McGonigal evidenzia come lo stress sia connotato da sensazioni molto simili a quando si è felici o eccitati e, da questo punto di vista, secondo la dottoressa, non può che assumere valenze positive. Imparare a conviverci, dunque, potrebbe essere uno stimolo a renderci più propositivi e performanti nelle situazioni che richiedono un maggiore impegno. “Il vostro cuore batte forte perché volete eccellere in qualcosa cui tenete. È una sorta di messaggio da parte del vostro corpo, che vuole aiutarvi ad essere pronto ad affrontare nuove sfide”, chiosa la dottoressa.
Riuscire nell’impresa di arginare lo stress verso i giusti binari, infine, può anche aiutare a condurre un’esistenza più lunga. Ancora la McGonigal cita un dato, secondo il quale chi gestisce male le situazioni più stressanti ha il 43% di possibilità in più di morire prematuramente rispetto a chi riesce a sfruttare gli effetti positivi dello stress.