Assegno Unico 2025: Dal 3 aprile 2025, la modalità di calcolo dell’ISEE subisce una modifica significativa che potrebbe avere un impatto positivo per molte famiglie italiane. Con l’entrata in vigore del Decreto direttoriale n. 75 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, emanato in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, alcuni strumenti di risparmio vengono esclusi dal calcolo dell’ISEE.
Quali strumenti di risparmio vengono esclusi dall’ISEE?
La nuova normativa prevede che i seguenti strumenti di risparmio non vengano più considerati nel calcolo dell’ISEE:
- Titoli di Stato
- Buoni fruttiferi postali
- Libretti di risparmio postale
Questa modifica consente di abbassare il valore dell’ISEE per molti nuclei familiari, facilitando l’accesso a prestazioni sociali agevolate.
Quali bonus e agevolazioni vengono influenzati?
Grazie al nuovo metodo di calcolo, molte famiglie potranno accedere più facilmente a importanti agevolazioni, tra cui:
- Bonus sociale per gas e luce
- Bonus nido
- Bonus psicologo
- Assegno unico per i figli a carico
Date di pagamento dell’Assegno Unico 2025 ad aprile
L’INPS ha reso noto il calendario di erogazione dell’Assegno Unico per il mese di aprile 2025. I pagamenti avverranno in due tranche:
- Venerdì 18 aprile, per i nuclei familiari che non hanno subito variazioni rispetto al mese precedente.
- Da lunedì 28 aprile, per coloro che hanno registrato modifiche nel nucleo familiare, come la nascita di un figlio o variazioni reddituali.
Chi ha presentato domanda per la prima volta riceverà il primo pagamento alla fine del mese successivo alla richiesta.
ISEE e Assegno Unico 2025 : cosa devono sapere le famiglie
Per continuare a beneficiare dell’assegno, è necessario aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il 2025, che determina il valore dell’ISEE familiare.
Chi ha già presentato la richiesta negli anni precedenti non deve inoltrare una nuova domanda, a meno che non ci siano variazioni da comunicare all’INPS o all’Agenzia delle Entrate.
Tuttavia, chi ha una domanda decaduta, revocata o respinta dovrà provvedere a una nuova presentazione per non perdere il diritto al contributo.