Le lezioni universitarie procedono in tutta Italia con il sistema della didattica mista, che prevede la possibilità di seguire le spiegazioni in aula ma anche la possibilità di seguire le lezioni online. Ma proprio in questi giorni, anche a seguito dell’ultimo Dpcm firmato dal premier Conte, si torna a parlare di una possibile sospensione della didattica mista a favore di quella a distanza. Sulla vicenda, è intervenuto il ministro Manfredi che ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni all’HuffPost.
Secondo il ministro Manfredi, qualsiasi scelta relativa a università e contagi dovrà essere rimodulata territorio per territorio, evitando generalizzazioni perché “le problematiche relative alle diverse università sono molto differenti l’una dall’altra anche come utilizzo del sistema dei trasporti, tipologia di affluenza e mobilità. È possibile che ci siano delle restrizioni ulteriori, ma queste verranno fatte territorio per territorio”.
“Anche perché – ha precisato il ministro – per le università abbiamo scelto un sistema misto proprio per fare così, per permettere la trasmissione di tutte le lezioni a distanza e poi una presenza in aula selezionata o per tipologia di corsi o per numero di studenti, con un sistema di prenotazioni. Alla fine i flussi sono tutti controllati e regolati, quindi se si vuole restringere in un luogo lo si può fare in maniera modulare e in tempo reale, perché il sistema si adatta nell’immediato. Il modello sta funzionando bene in tutta Italia”.
Che dire invece della didattica mista adottata in molti atenei? Il ministro ha spiegato: “I dati che abbiamo dalla Lombardia e dall’Emilia ci dicono che all’aumentare del livello di preoccupazione da parte della popolazione è diminuito il numero di studenti che si è prenotato per andare in aula. Il sistema, come dicevo, tende ad adattarsi. Se ci sono studenti che devono prendere molti mezzi di trasporto e si preoccupano, alla fine scelgono la didattica a distanza. Noi sapevamo che avremmo attraversato un inverno complesso e quindi per questo motivo abbiamo scelto da subito la strategia che ho appena illustrato”.
“La strategia che ora sta applicando il governo è quella di una proporzionalità tra le misure e le condizioni tra i vari territori – conclude il ministro -. Questa crisi, a differenza della prima, si gestisce con la flessibilità. L’università è completamente capace di adattarsi a tutte le condizioni, passando in un attimo da una didattica mista a una completamente a distanza. Abbiamo programmato tutto per evitare che gli studenti abbiano dei danni e il sistema regge. Il problema spesso è legato ai trasporti”.