Questi ultimi due mesi hanno sicuramente cambiato le esigenze di ogni nucleo familiare, rivoluzionando le priorità. Infatti, ci sono stati non pochi problemi sulle nuove modalità di intendere la scuola attraverso la didattica online. Secondo un rapporto di Save The Children dal titolo “Riscriviamo il Futuro. L’impatto del Coronavirus sulla povertà educativa” nelle famiglie sono state riscontrate alcune difficoltà economiche che hanno influito direttamente e indirettamente sull’istruzione dei figli.
“Quasi 1 genitore su 7 ha perso il lavoro per via dell’emergenza Covid-19, oltre la metà lo ha perso temporaneamente. Più di 6 genitori su 10 stanno facendo i conti con una riduzione temporanea dello stipendio“. Circa 1 minore su 5 “ha più difficoltà a fare i compiti rispetto al passato e, tra i bambini tra gli 8 e gli 11 anni”, quasi 1 su 10 “non segue mai le lezioni a distanza o lo fa meno di una volta a settimana.” A queste problematiche si aggiunge anche la carenza di materiale informatico come PC o Tablet, indispensabili per accedere alle piattaforme scolastiche. Se nel 1975 Bill Gates disse che in futuro ci sarebbe stato un computer in ogni casa, nel 2020 non è affatto così e quest’emergenza l’ha ampiamente dimostrato.
Una larga fetta dell’indagine è occupata da quel genitori che sono preoccupati di non poter tornare al lavoro o cercarne uno perché i figli stanno a casa e non saprebbero a chi lasciarli. Circa 1 genitore su 20 “ha paura che i figli debbano ripetere l’anno, nonostante le disposizioni ministeriali lo vietino, o che possano lasciare la scuola”. Molte famiglie vorrebbero “le scuole aperte tutto il giorno con attività extrascolastiche e supporto alle famiglie in difficoltà.“
Problemi che non riguardano soltanto l’ambito dell’istruzione dei figli, perché il 44,7% delle famiglie intervistate ha dichiarato di essere stata costretta a ridurre le spese alimentari e il 41,3% invece ha dovuto consumare meno carne e pesce. Il 32,7% è stata obbligata a rinviare il pagamento delle bollette e una su quattro anche quello dell’affitto o del mutuo. Più del 20% delle famiglie non ha potuto comprare farmaci necessari o ha dovuto rimandare visite mediche per mancanza di soldi a data da destinarsi.