Gli Ig Nobel o, per i più maliziosi, anche “ignobel”, sono dei premi assegnati annualmente a dieci ricercatori per gli studi più strani, divertenti o persino assurdi, che “prima fanno ridere e poi pensare”, come recita lo stesso motto del premio. Conosciuti universalmente come una sorta di Nobel rovesciato, i premi Ig Nobel non prevedono un riconoscimento in denaro, se si eccettua per la banconota da 10 milioni di dollari dello Zimbabwe, valuta fuori corso da 10 anni.
Quest’anno il Dipartimento di Fisica e Astronomia ha previsto la trasmissione della replica della cerimonia svoltasi ad Harvard ieri: appuntamento fissato per oggi alle ore 12:00. La proiezione, organizzata dal Catania Chapter di EPS Young Minds, verrà effettuata nell’Aula Magna del DFA, dove sarà preceduta da un breve intervento del prof. Andrea Rapisarda sulla sua esperienza ai premi Ig Nobel e sulla loro importanza per la comunità scientifica internazionale.
Tra i vincitori dell’edizione 2019 degli Ig Nobel c’è anche un po’ d’Italia, che vince il premio per la Medicina col suo simbolo più conosciuto nel mondo. No, non la bandiera: la pizza. Il premio è stato vinto per “aver fornito l’evidenza che la pizza può proteggere da malattie e morte, purché fatta e mangiata in Italia”, si legge nella motivazione fornita dalla rivista Annals of Improbable Research e dall’Università di Harvard.
Tre gli articoli vincitori, pubblicati su riviste internazionali da epidemiologi di primo piano, rappresentati da Silvano Gallus, dell’Istituto Mario Negri di Milano e Università di Maastricht.
Premiate anche le ricerche su scarafaggi magnetici e batteri sulle banconote. Una volta resi magnetici, gli scarafaggi morti si comportano diversamente da quelli vivi: parola dei vincitori dell’Ig Nobel per la Biologia 2019.
Il premio per l’Economia è andato allo studio di Turchia, Olanda e Germania che ha confrontato le banconote di diversi Paesi per scoprire le più efficienti nel veicolare i batteri; si è aggiudicato l’Ig Nobel per l’Ingegneria la macchina per il cambio automatico dei pannolini nei neonati, progettata in Iran. Da Arabia Saudita e Singapore arriva l’Ig Nobel per la Pace, per la ricerca che si è proposta di misurare il piacere di grattarsi quando si avverte il prurito.