
Rinnovo contratto enti locali: Dopo oltre un anno di trattative, arriva l’intesa definitiva per il rinnovo del contratto enti locali 2025, che riguarda circa 430mila dipendenti pubblici impiegati in Comuni, Province e Regioni. L’accordo, firmato il 3 novembre nella sede dell’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), prevede aumenti medi di 136,76 euro lordi al mese per tredici mensilità, pari al 5,78% del monte salari 2021. Considerando anche la quota dello 0,22% destinata al trattamento accessorio, l’incremento complessivo raggiunge circa 140 euro mensili. Ai lavoratori spettano inoltre arretrati fino a 2.357 euro, che verranno riconosciuti a copertura del periodo 2022-2024.
Oltre agli aumenti retributivi, il rinnovo del contratto degli enti locali introduce importanti modifiche sul piano normativo. Tra le principali novità, la sperimentazione volontaria della settimana corta di quattro giorni, mantenendo comunque le 36 ore settimanali. In arrivo anche un aggiornamento sulle regole relative ai buoni pasto, che saranno riconosciuti anche a chi lavora da remoto. Una misura pensata per adeguare il contratto alle nuove modalità di lavoro flessibile e allo smart working nella pubblica amministrazione.
Il nuovo contratto potenzia inoltre la tutela del personale. Gli enti dovranno garantire il patrocinio legale per i dipendenti vittime di aggressioni durante il servizio, coprendo interamente le spese di difesa. Per chi svolge incarichi di elevata qualificazione (EQ), aumenta il tetto della retribuzione di posizione, che passa da 18.000 a 22.000 euro. Novità anche per la polizia locale, che potrà cumulare incentivi derivanti dai proventi del Codice della Strada con le indennità di ordine pubblico.
Inoltre, i dipendenti con particolari esigenze sanitarie o familiari potranno richiedere un incremento dei giorni di lavoro agile tramite contrattazione integrativa.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha definito la firma “un risultato importante per oltre 430mila dipendenti”, sottolineando come l’accordo mantenga “la continuità contrattuale” e ponga le basi per la nuova tornata 2025-2027. Il presidente dell’Aran Antonio Naddeo ha parlato di “un equilibrio tra le legittime aspettative del personale e la sostenibilità del sistema”.
Non ha invece firmato la Cgil, che ha giudicato gli aumenti insufficienti a compensare la perdita del potere d’acquisto.
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