
Con l’11° Congresso Internazionale sulla salute ginecologica, a Catania si accende la speranza per chi convive con endometriosi e adenomiosi. Dolore cronico, diagnosi tardive, cicli invalidanti, infertilità, solitudine. L’endometriosi e l’adenomiosi non sono solo malattie ginecologiche: sono condizioni invisibili ma devastanti, che alterano profondamente la qualità della vita di milioni di donne in tutto il mondo. E finalmente, dal 30 settembre al 3 ottobre 2025, avranno la visibilità che meritano.
Catania diventerà il cuore pulsante della ginecologia internazionale ospitando l’11° Mediterranean Endo-Gynaecological Surgery Congress, evento di prestigio globale dedicato alle tecnologie mini-invasive e alla salute femminile. Un congresso che mette al centro la donna, la ricerca e le sfide della medicina del futuro. Patrocinato da APE ODV e ARNAS Garibaldi, il congresso riunirà i più grandi esperti internazionali per affrontare con coraggio e competenza i grandi temi legati a endometriosi, adenomiosi, infertilità, fibromi e chirurgia robotica.
E soprattutto, darà voce a chi troppo spesso è stata zitta: le pazienti, le donne che convivono con il dolore, l’invisibilità e la frustrazione di diagnosi tardive. L’evento rappresenta un’occasione storica, per mettere davvero al centro le esigenze femminili in ambito sanitario. Una piattaforma di scambio multidisciplinare che unisce medici, ricercatori, associazioni e pazienti, per costruire insieme una nuova cultura della cura, empatica e personalizzata.
L’endometriosi e l’adenomiosi saranno il fulcro del dibattito. Due malattie troppo spesso ignorate o sottovalutate, capaci di causare dolore invalidante, infertilità e disagio psicologico.
Il congresso offrirà uno sguardo profondo sulle strategie terapeutiche più avanzate, con un focus sul nuovo approccio: la personalizzazione della cura.
L’ARNAS Garibaldi, centro di riferimento in Sicilia per l’endometriosi, guiderà sessioni scientifiche e pratiche di alto livello. Verranno presentati percorsi integrati che uniscono chirurgia, farmacologia, nutrizione, psicologia e riabilitazione. L’obiettivo?
Ridurre il dolore, preservare la fertilità e restituire qualità di vita. Un approfondimento sul tema è stato scritto in questo articolo Vivere con l’endometriosi, una lotta contro il silenzio: “Anni per una diagnosi”, dedicato alla sensibilizzazione su queste patologie invisibili.
Per l’adenomiosi – spesso misconosciuta e confusa con altre patologie uterine – verrà finalmente dedicato uno spazio scientifico adeguato. Verranno illustrate tecniche conservative e diagnosi precoce, per evitare interventi inutili e proteggere l’utero, soprattutto nelle pazienti giovani.
In programma, anche sessioni dedicate alla chirurgia robotica, con le tecnologie chirurgiche di ultima generazione: robotica avanzata, intelligenza artificiale in sala operatoria, energie conservative come ultrasuoni e radiofrequenza.
Durante le sessioni chirurgiche dal vivo, i partecipanti assisteranno a interventi reali con l’uso di robot assistiti. Queste tecniche mini-invasive stanno cambiando il modo di operare: meno complicanze, tempi di recupero più rapidi e un impatto minimo sull’apparato riproduttivo.
Le energie conservative rappresentano un’altra frontiera in espansione. Grazie a ultrasuoni e radiofrequenza è possibile ridurre fibromi uterini e sintomi associati all’endometriosi senza ricorrere a interventi chirurgici invasivi. Una vera rivoluzione per chi desidera preservare la fertilità e la funzionalità dell’utero.
L’endometriosi e l’adenomiosi non colpiscono solo il corpo. Feriscono i sogni, spezzano la quotidianità, e molto spesso compromettono il desiderio di diventare madre. Il congresso non ignora questa realtà: al contrario, la pone al centro del dibattito.
Si parlerà di fertilità e riproduzione, con l’obiettivo di offrire percorsi alternativi e su misura. Ma si andrà anche oltre la medicina tradizionale: nutrizione antinfiammatoria, riabilitazione del pavimento pelvico, approcci olistici e supporto psicologico saranno parte integrante dei percorsi presentati.
“Curare una donna non significa solo trattare la sua patologia – sottolineano gli organizzatori – significa considerare il suo dolore, i suoi desideri, la sua vita.” È questo il vero senso di medicina centrata sulla persona.
Endometriosi: solo perché non la conosci non vuol dire che non esista. Dietro a un sorriso può nascondersi un dolore costante. Dietro a una giornata normale può esserci una lotta silenziosa. Dietro a un volto sereno ci sono spesso notti insonni, visite, incomprensioni, attese.
L’endometriosi è una malattia invisibile a chi guarda dall’esterno, ma reale e pesante per chi la vive. Per questo è fondamentale parlarne: per dare voce a chi troppo spesso resta in silenzio. Conoscere significa riconoscere. Riconoscere significa supportare. Supportare significa cambiare.
Oltre alla tecnica, questo congresso porterà con sé un cambiamento culturale. Perché parlare di endometriosi e adenomiosi significa rompere tabù, superare silenzi e costruire una nuova narrativa sulla salute femminile.
Giovani specialisti e luminari della ginecologia si confronteranno a Catania per costruire un nuovo paradigma clinico: uno in cui scienza ed empatia lavorano insieme, in cui la paziente è parte attiva del processo di cura.
Il presidente del congresso, Giuseppe Ettore, direttore del Dipartimento Materno Infantile Arnas Garibaldi, sottolinea l’importanza delle nuove frontiere terapeutiche:
“Anche questo 11° Congresso mira a formare i giovani specialisti portando alla ribalta l’esperienza dell’Arnas Garibaldi a confronto con alcuni tra i migliori ginecologi del mondo, sulle patologie oncologiche e sull’endometriosi – ha affermato Giuseppe Ettore – al centro del dibattito ci saranno i cambiamenti dettati dall’utilizzo dell’IA e dalla robotica. Questa chirurgia sta cambiando il volto delle sale operatorie, supportando interventi complessi e riducendo l’incidenza di complicanze.
“Altro focus sarà sulle terapie farmacologiche conservative che, unite all’impiego di energie come ultrasuoni e radiofrequenza, possono ridurre i sintomi e, in alcuni casi, le dimensioni dei fibromi uterini, che rappresentano la più comune forma di tumore benigno dell’apparato genitale femminile. Cure di ultima generazione che riducono al minimo l’impatto chirurgico e preservano la fertilità, puntando a migliorare la qualità di vita della donna”.
E non è un caso che tutto ciò accada in Sicilia. Terra di resilienza, di rinascita e di orgoglio. Così come le donne che, ogni giorno, combattono contro queste malattie croniche e spesso invisibili.
L’11° Mediterranean Endo-Gynaecological Surgery Congress non è solo un evento scientifico: è un faro per tutte le donne che convivono con dolore, silenzi e troppe domande senza risposta. È un messaggio di ascolto, un simbolo di speranza e un ponte tra medicina, pazienti e futuro.
A rimarcare il valore strategico dell’evento il direttore generale Armas Garibaldi Giuseppe Giammanco:
“Ancora una volta guardiamo in avanti, immaginando quali potranno essere gli scenari da dover percorre – ha dichiarato –. La tecnologia la pensiamo in prima battuta come opportunità per scegliere nuove strade, per risolvere problemi e per offrire nuove opportunità ai pazienti. Quando poi di fronte alle novità diventiamo anche protagonisti, non possiamo che esserne orgogliosi”.
Da Catania parte un segnale forte: l’università, la ricerca e la medicina si uniscono per dare voce a chi soffre in silenzio. Endometriosi e adenomiosi non possono più restare ai margini del sapere.
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