“Il futuro ha molti nomi: per i deboli è l’irraggiungibile, per i timorosi l’ignoto, per i coraggiosi è l’opportunità”. Si apre con questo monito al coraggio di Victor Hugo la relazione annuale sullo stato di attuazione del programma che il sindaco Enrico Trantino ha presentato in Consiglio comunale affiancato da tutta la giunta.
Durante l’ultimo consiglio comunale e di fronte al civico consesso, presieduto da Sebastiano Anastasi, il sindaco Trantino ha presentato una sintesi le diverse attività svolte durante il suo secondo anno di mandato. Un’analisi che rappresenta anche un modo per verificare l’avanzamento di quanto descritto nelle linee di mandato del programma amministrativo alla base degli obiettivi strategici del nuovo quinquennio posti sin dal giorno dell’insediamento, il punto su quanto sinora fatto e programmato “lavorando unicamente per il miglioramento della Comunità”.
I passi importanti compiuti dalla città di Catania
Il sindaco Trantino durante il Consiglio dichiara: “queste 73 pagine tracciano una visione di città tutta incentrata sul nostro unico datore di lavoro che è Catania, sul fare qualcosa per la città. Una delle caratteristiche principali nell’azione di qualunque amministrazione o governance è il senso della leadership, termine che deriva dall’inglese to lead, guidare, che è cosa opposta a to follow, seguire. Si è stati spesso orientati a seguire quello che la città si aspettava piuttosto che provare a immaginare scenari diversi attraverso cui dare un nuovo tipo di messaggio alla città stessa”.
Continua così: “pur tra tante difficoltà abbiamo compiuto diversi passi importanti, non dimentichiamo che il problema principale è quello degli equilibri di bilancio, della capacità finanziaria dell’ente, che ancora non ci permettono di essere sereni sullo stato delle cose, per tanti errori del passato, un passato anche molto lontano. Ma il risanamento non è un’operazione tecnica ma un atto politico e morale che misura anche la credibilità di chi amministra, ecco perché i nostri dirigenti sono continuamente all’opera per provare a correggere quella corsa di un treno che molto spesso è quasi portata a deragliare per la condizione della linea ferroviaria, ma facciamo di tutto per riuscire a farlo marciare rispetto agli obiettivi prefissi, a partire da quello di riportare il Comune in bonis. Capiremo a fine anno o a inizio del 2026 se il comune è definitivamente uscito dal dissesto e potremo quindi cominciare a respirare”.
I progetti realizzati in città
Il Sindaco ha inoltre presentato brevemente i principali progetti già realizzati grazie al lavoro degli assessori e di tutte le direzioni nei vari settori, con uno sguardo sempre rivolto alle nuove generazioni e all’idea di costruire una città migliore per tutti.
Le pagine della relazione sono scandite da vari ambiti d’intervento che il primo cittadino ha introdotto in diversi capitoli o “indirizzi” (che precedono l’analisi dettagliata delle attività svolte con riferimento alle ramificazioni dell’ente): “il dovere del risanamento: onestà contabile e visione strategica; Il rispetto delle regole: fondamento di ogni convivenza civile; I giovani, la nostra responsabilità più grande; Catania domani; Ambiente, decoro e una nuova alleanza civica; Una città che si trasforma: cantieri, progetti, visione; Un piano per il futuro: il PUG, la rigenerazione e il diritto alla città; Infanzia, inclusione e responsabilità sociale: il cuore del nostro impegno; I beni confiscati: da simbolo di oppressione a patrimonio civile; Cultura, turismo, sport: identità, attrattività, orgoglio; Dovere, fiducia e responsabilità: meritiamo una Catania nella contemporaneità”.
“Vi chiedo solo – ha concluso infine il sindaco – di avere fiducia, non in chi vi parla o in chi mi collabora, ma in questa città, perché Catania è sempre stata più forte delle avversità. Crediamo un po’ di più in noi stessi e questa città sarà stupenda”.













