
Dal 25 luglio 2025, l’Europa ha aperto una piccola “finestra” di novità per i viaggiatori più attenti al bagaglio a mano. Grazie alla decisione della Conferenza europea dell’aviazione civile (Ecac), è ora possibile portare liquidi in contenitori superiori ai classici 100 millilitri, fino a un massimo di due litri per singolo contenitore, durante i voli. Finalmente profumi, creme, shampoo o anche una bottiglia di vino possono viaggiare in cabina senza problemi, almeno sulla carta.
La regola, però, è valida solo in quegli aeroporti che dispongono di scanner di ultima generazione, in grado di “vedere” all’interno di borse e trolley con precisione e sicurezza, rilevando materiali pericolosi senza dover confiscare i liquidi o obbligare al loro imbarco in stiva.
Secondo l’associazione Assoutenti, la nuova norma non è ugualmente applicata in tutti gli aeroporti, creando confusione e potenziali problemi ai viaggiatori. Gli scanner più avanzati sono già operativi in grandi scali europei come Milano (Malpensa e Linate), Roma Fiumicino, Bologna, Torino, Dublino, Parigi, Londra Heathrow, Madrid e diversi altri. Qui, il passeggero può portare liquidi sopra i 100 ml senza timori, grazie alla sicurezza garantita dalla tecnologia.
Ma il problema nasce quando si vola da aeroporti ancora legati alla vecchia normativa o che pur avendo gli scanner non li utilizzano per questa nuova regola, come quello di Catania Fontanarossa. In questi casi, il divieto dei 100 ml rimane vigente: i liquidi oltre la soglia devono essere lasciati al controllo o, peggio, imbarcati in stiva, con costi aggiuntivi non trascurabili, come evidenziato nell’articolo Aeroporto di Catania, restano le restrizioni sui liquidi: l’annuncio della Sac.
Il rischio per i passeggeri è reale e concreto: superare i 100 millilitri senza sapere se lo scalo di partenza o di transito ha adottato la nuova regola può significare dover pagare multe o supplementi di peso. Alcune associazioni a tutela dei consumatori criticano il provvedimento, secondo Assoutenti, alcune compagnie low cost applicano tariffe salate per l’imbarco del bagaglio extra in stiva acquistato last minute: come Ryanair da 36 a 75 euro, Vueling tra 40 e 75 euro, Easyjet 65 euro o WizzAir da 70 euro. Per la compagnia Ita, si parte da 60 euro su voli nazionali, fino a un massimo di 130 euro per tratte intercontinentali verso Stati Uniti, Giappone o Brasile.
Questi costi aggiuntivi possono trasformare una semplice dimenticanza in una spesa imprevista che rovina la partenza o il viaggio stesso, creando un malcontento diffuso tra i viaggiatori.
Di fronte a questo quadro di incertezza, Assoutenti richiede: “Proprio per evitare costi non preventivati in capo ai viaggiatori e superare la situazione di caos che si sta determinando nel settore del trasporto aereo, chiediamo oggi all’Enac di pubblicare sul proprio sito una lista aggiornata degli aeroporti che consentono di portare nel bagaglio a mano liquidi sopra i cento millilitri”.
Così da permettere ai passeggeri di pianificare il proprio viaggio con maggiore consapevolezza e evitare spiacevoli sorprese ai controlli di sicurezza.
Allo stesso modo, l’associazione Consumerismo no profit dichiara: “La situazione attuale è di incertezza totale”. Proprio per questo il presidente ha chiesto “che all’interno dei biglietti aerei acquistati dai passeggeri sia indicata in caratteri evidenti la possibilità di portare con sé nel bagaglio a mano liquidi sopra i cento millilitri per ciascun aeroporto da cui si vola”.
Solo con chiarezza e informazione puntuale, si potrà superare questo momento di confusione, garantendo un viaggio più sereno per tutti.
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