Unict, il tasso di occupazione in Medicina è del 100%: i dati Almalaurea

AlmaLaurea 2025, specialità medico chirurgiche: a Catania il titolo di laurea in Medicina garantisce occupazione, crescita e coerenza con il percorso di studi

Almalaurea 2025, Specialità medico chirurgiche: ogni anno AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario che raccoglie i dati sulle università italiane, pubblica un rapporto dettagliato che fotografa la condizione dei laureati in tutto il Paese. Si tratta di dati fondamentali per comprendere il delicato rapporto tra formazione universitaria e mercato del lavoro, occupandosi di evidenziare le tendenze su occupazione, ma anche retribuzioni, tempi di inserimento e soddisfazione professionale.

Le statistiche di AlmaLaurea sono uno strumento prezioso per studenti, università e istituzioni, perché aiutano a valutare la qualità dell’offerta formativa e a orientare le scelte future. Analizzando i dati specifici per ateneo e corso di laurea, è possibile mettere in luce punti di forza e criticità locali, favorendo un migliore collegamento tra il percorso di studio e il mondo del lavoro.

In questo articolo ci occuperemo dell’analisi dei dati svolta sul Dipartimento di Chirurgia generale e specialità medico chirurgiche dell’Università di Catania, confrontati con le medie nazionali e rapportati al mondo post-laurea.

Almalaurea 2025, Specialità medico chirurgiche: chi sono i laureati in Medicina a Unict

Secondo l’indagine AlmaLaurea 2024, il corso magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania si conferma una delle scelte più solide per chi ambisce a un rapido e stabile ingresso nel mondo del lavoro. I dati raccolti si basano su un campione di laureati intervistati a 1, 3 e 5 anni dal titolo, rispettivamente 5, 11 e 16 persone, numeri che riflettono la selettività e la durata del percorso formativo.

Il profilo dei laureati è in linea con quello nazionale: l’età media al momento della laurea si aggira intorno ai 27 anni, con una maggioranza di studenti provenienti dalla Sicilia, segno evidente dell’attrattività locale del corso. Per quanto riguarda la composizione di genere, questa si presenta quasi perfettamente equa: circa il 50,8% dei laureati è donna e il restante 49,2% uomo, indice di una tendenziale prevalenza femminile tipica dei corsi di Medicina in Italia.

La media del voto di laurea si attesta per lo più sul 110/110, mentre il tempo medio impiegato per completare gli studi è di circa 7 anni e 2mesi, leggermente superiore alla durata legale del ciclo unico ma comunque tra i più bassi in ambito medico. Particolarmente interessante è al riguardo l’indice di ritardo, che misura il divario tra la durata effettiva degli studi e quella prevista: per i laureati in Medicina a Catania questo indice è tra i più contenuti, attestandosi intorno allo 0,20%, segno di una gestione efficace del percorso formativo e di studenti generalmente puntuali nel conseguire il titolo.

Almalaurea 2025, specialità medico chirurgiche: il quadro post laurea

La condizione occupazionale dei laureati in Medicina e Chirurgia dell’Università di Catania si conferma molto solida e ben in linea alla media nazionale. Secondo i dati AlmaLaurea, per le coorti più recenti i laureati risultano tutti occupati a 1, 3 e 5 anni dal titolo. Pur trattandosi di campioni ridotti, il dato testimonia una forte tendenza all’occupazione, in particolare se rapportato alla media nazionale che per la classe LM-41, testimonia un’occupazione pari all’85,9% a un anno e al 93,1% a cinque anni.

I tempi di inserimento lavorativo inoltre sono rapidi: la media è di 4,1 mesi, più bassa rispetto ai 6,2 mesi registrati complessivamente nell’ateneo catanese, a dimostrazione di un forte collegamento in crescita tra formazione e mercato del lavoro locale.

Anche la stabilità contrattuale è in linea con i dati nazionali: entro cinque anni circa il 55% dei medici ottiene un contratto a tempo indeterminato. Le retribuzioni nette mensili si attestano intorno a 1.814 euro a un anno e salgono a 1.896 euro a cinque anni, superando la media delle lauree magistrali italiane, che si aggira rispettivamente attorno a 1.488 e 1.847 euro.

Importante è anche il dato sull’uso delle competenze acquisite, che interessa l’88% degli occupati, e il livello di soddisfazione per il lavoro, valutato mediamente 7,9 su 10. Solo una minoranza, circa il 21%, accetta impieghi non coerenti con il titolo di studio, dato che indica una buona corrispondenza tra formazione e impiego effettivo.

Da segnalare infine che la maggior parte dei laureati in Medicina prosegue la formazione post-laurea con scuole di specializzazione o master, un percorso che risulta quasi obbligato per l’ingresso nelle professioni sanitarie, ma che contribuisce a migliorare ulteriormente l’occupabilità e la qualità del lavoro.

Laureati vs. Occupati: cosa raccontano i dati

Il confronto tra il numero di laureati e quelli che trovano lavoro evidenzia un quadro particolarmente positivo per Medicina a Catania. Mentre in molte altre facoltà italiane c’è una distanza evidente tra chi si laurea e chi riesce a inserirsi nel mondo del lavoro in tempi ragionevoli — con una media nazionale che si attesta intorno al 74% a un anno e all’81% a cinque anni per i corsi magistrali — nel caso di Medicina e Chirurgia la situazione è decisamente migliore. A livello nazionale, infatti, il tasso di occupazione per questa classe di laurea è già dell’85,9% a un anno e supera il 93% a cinque anni dal conseguimento del titolo.

A Catania, anche se il campione dei laureati intervistati è di numero modesto, si registra un tasso di occupazione che raggiunge il 100% a 1, 3 e 5 anni, segno di un passaggio quasi immediato dallo studio al lavoro. A questo si aggiunge un alto grado di utilizzo delle competenze acquisite, che conferma un collegamento molto efficace tra la formazione universitaria e le opportunità professionali presenti sul territorio.

Diversamente da quanto accade in altri ambiti, dove molti laureati si ritrovano ad accettare lavori poco coerenti con il proprio titolo o meno remunerativi, nel settore medico la qualità dell’impiego tende a migliorare col tempo. Crescono i contratti stabili — con circa il 55% dei medici che ottiene un contratto a tempo indeterminato entro cinque anni — e aumentano anche le retribuzioni. A tutto questo si aggiunge un alto livello di soddisfazione professionale, con una media di 7,9 su 10.

In sintesi, per chi sceglie Medicina a Catania, i dati confermano che si tratta di una scelta che a fronte di un percorso fortemente impegnativo, offre nel futuro dopo la laurea solide prospettive lavorative e di crescita personale.

Tecla Guzzardi

Studentessa di giurisprudenza e insegnante di danza classica, intreccia l’interesse per la giustizia e i temi sociali all’attrazione per l’arte in ogni sua forma. Trova nella scrittura un modo per accostare disciplina e creatività, nel giornalismo scopre un mezzo per raccontare il mondo con uno sguardo attento e sensibile alle sfide contemporanee.

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