Nel 2023, il 94,6% dei bambini tra i 3 anni e l’età di ingresso nella scuola primaria obbligatoria ha frequentato la scuola dell’infanzia nei paesi dell’Unione Europea. Si tratta di un miglioramento rispetto al 93,3% del 2022, segno di un impegno crescente da parte degli Stati membri nel garantire l’accesso precoce all’istruzione. Questo dato avvicina significativamente l’UE al traguardo fissato nell’ambito dell’European Education Area, che prevedeva di raggiungere almeno il 96% di partecipazione entro la fine del 2023. Alcuni Paesi hanno già centrato o superato questo obiettivo: la Francia ha raggiunto il 100%, seguita da Belgio (98,0%) e Spagna (97,7%). Tuttavia, persistono differenze rilevanti: in Romania, Slovacchia e Cechia, i tassi restano inferiori, rispettivamente al 75,7%, 80,8% e 85,3%, evidenziando un divario educativo tra le regioni europee.
Un settore fortemente femminile
Un altro dato significativo riguarda la composizione del personale docente nella scuola dell’infanzia: nell’Unione Europea, il 95,3% degli insegnanti in questo segmento scolastico è donna. Questo riflette una tendenza consolidata nel tempo, con punte ancora più elevate in paesi come Romania (99,7%), Slovacchia (99,6%) e Ungheria (99,5%). Anche nei Paesi in cui la presenza maschile è leggermente maggiore, come nei Paesi Bassi (87,9%), Francia (91,5%) e Danimarca (92,7%), la professione resta largamente dominata da figure femminili. Questo squilibrio di genere suggerisce la necessità di riflessioni su una maggiore inclusività nelle carriere educative e su strategie per incentivare una rappresentanza più equa anche negli anni prescolari.
Il caso italiano: buona partecipazione e forte stabilità
In Italia, il tasso di partecipazione alla scuola dell’infanzia si attesta attorno al 96%, in linea con la soglia auspicata dall’Unione Europea. Il nostro Paese si colloca così nella fascia alta della graduatoria, confermando una lunga tradizione di attenzione all’educazione della prima infanzia. Anche la composizione del corpo docente riflette i trend continentali: oltre il 98% degli insegnanti è donna, dato che evidenzia una significativa stabilità e continuità professionale nel settore. Questo quadro contribuisce a delineare un sistema scolastico che, seppure perfettibile, garantisce un’ampia copertura formativa e una solida organizzazione, offrendo ai bambini basi educative fondamentali per il futuro percorso scolastico.











