
Con la chiusura delle scuole, molti pensano che anche per insegnanti e personale ATA cominci un lungo periodo di riposo. Ma non è proprio così. Suonata la campanella, infatti, non finiscono necessariamente gli obblighi di servizio, né tantomeno le responsabilità legate all’organizzazione e alla conclusione dell’anno scolastico.
Per fare chiarezza, il sindacato Uil Scuola Rua ha pubblicato una guida utile che aiuta a comprendere diritti, doveri, ferie e impegni di fine anno per tutto il personale scolastico. Vediamo allora, in modo chiaro e discorsivo, cosa accade davvero nelle scuole italiane da giugno in poi.
Dal punto di vista normativo, il contratto collettivo nazionale distingue tra due grandi categorie di attività per i docenti: l’insegnamento vero e proprio (che termina con le lezioni) e le cosiddette “attività funzionali” all’insegnamento. È quest’ultima categoria che impegna gli insegnanti anche dopo la chiusura delle aule.
In concreto, si tratta di:
Importante: non è previsto che il docente resti a scuola senza essere impegnato in una di queste attività. Né può essere obbligato alla sola “presenza” fisica o a una reperibilità generica. I suoi obblighi sono definiti solo dalle attività formalmente deliberate dal dirigente e inserite nel piano annuale delle attività.
Ogni lavoratore ha diritto alle ferie, e il personale scolastico non fa eccezione. I docenti e gli ATA (personale amministrativo, tecnico e ausiliario) maturano ogni anno 30 giorni di ferie se hanno meno di 3 anni di servizio, e 32 giorni se superano i 3 anni. E questi giorni spettano a prescindere dal tipo di contratto (di ruolo o supplente).
Il periodo di ferie può essere goduto:
Invece, il personale ATA può fruire delle ferie:
Oltre alle ferie, il personale scolastico ha diritto anche a 4 giornate di riposo in sostituzione delle festività soppresse, che devono essere godute entro il 31 agosto di ogni anno. A queste si aggiunge la festività del Santo Patrono, se ricade in un giorno lavorativo.
Per chi lavora part time, il calcolo delle ferie varia. Se si lavora ad esempio 3 giorni su 6, i giorni di ferie spettanti si riducono proporzionalmente. Per il part time orizzontale (cioè distribuito su tutti i giorni della settimana, ma con meno ore), invece, non ci sono riduzioni.
Non incidono negativamente sulle ferie:
In pratica, chi si assenta per motivi tutelati continua a maturare ferie regolarmente, per ulteriori informazioni vai sul sito di LiveUnict Carta docenti 2025, la svolta: bonus formazione anche ai supplenti.
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