
Anche in Sicilia il caro affitti si fa sentire. Negli ultimi quattro anni infatti, il costo delle stanze singole ha registrato aumenti significativi, un aumento che sembrerebbe essere superiore o pari rispetto a quello rilevato per l’affitto di monolocali e trilocali. A rilevarlo, l’ultima indagine di Immobiliare Insights, che fotografa una realtà in cui vivere da soli diventa sempre più costoso.
A Catania il prezzo medio per una stanza singola ha toccato i 268 euro al mese, con un aumento del 29% rispetto a quattro anni fa. A Messina si è registrata una crescita ancora più marcata, con un incremento del 30% e un costo medio mensile che ha superato quello catanese, raggiungendo i 274 euro. Nonostante i rincari registrati si siano di molto elevati rispetto al periodo precedente, i canoni nelle due città siciliane restano tra i più contenuti a livello nazionale.
Il quadro cambia radicalmente spostandosi al Nord, in cui si spendono cifre ancora più elevate. A Trento, una delle città in cui il rincaro spicca maggiormente, il prezzo per una stanza singola è cresciuto del 73%, raggiungendo i 549 euro al mese: seppur appaia paradossale, bastano solo 30 euro in più per affittare un intero monolocale. A Venezia l’aumento è stato del 60% (482 euro al mese), mentre a Modena e Ferrara si sono registrati rincari rispettivamente del 54% e 45%, con prezzi che si attestano sui 493 e 375 euro al mese. In alcune città, l’affitto delle stanze è aumentato più rapidamente rispetto a quello di interi appartamenti, segnalando una trasformazione importante nel mercato.
Secondo Antonio Intini, le stanze singole sono diventate una soluzione abitativa sempre più ricercata. << Con un’offerta che ha faticato a tenere il passo della domanda>> spiega il CEO di Immobiliare.it Insights, <<ne è conseguito un rilevante incremento dei prezzi in tutte le città analizzate>>. La scelta della stanza in casa condivisa non riguarda più soltanto gli studenti universitari, <<la maggior parte dei centri considerati, infatti, non è solo sede di un importante ateneo, ma anche un polo economico e/o culturale, , che attrae quindi, oltre agli studenti, lavoratori operanti in diversi settori>> continua Intini. In questi contesti urbani, lavoratori di diversi settori scelgono sempre più spesso soluzioni temporanee come la stanza in affitto, anche a fronte di un costo della vita in costante aumento e di un mondo del lavoro ancora segnato dalla precarietà. È così che anche chi lavora, oltre agli studenti, finisce per alimentare ulteriormente l’elevata domanda di posti letto privati.
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